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VIAGGIO
Tu che sei in viaggio,
sono le tue orme
la strada, nient’altro;
Tu che sei in viaggio,
non sei su una strada,
la strada la fai tu andando.
Mentre vai si fa la strada
e girandoti indietro
vedrai il sentiero che mai
più calpesterai.
Tu che sei in viaggio,
non hai una strada,
ma solo scie nel mare.
Antonio Machado
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Post n°41 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da infinity_voyage
In poche righe rinchiusa una vita intera, in poche canzoni 28 anni di storia. La mia.
La musica. Niente al mondo riesce a risvegliare meglio in me sensazioni ed emozioni ormai archiviati da tempo. Canzoni, collegate ad un momento, un periodo, uno sguardo, un sentimento. Chiudendo gli occhi si riesce a tornare nella memoria emotiva, e rivivere le stesse emozioni che si vivevano nel periodo in questione. E poche canzoni messi in fila sono in grado di rappresentare le emozioni più importanti di un interi percorso di vita in pochi minuti. Io sono figlia degli anni 80, l’epoca dei scaldamuscoli, i guanti con le dita tagliate, e i mega fiocchi in testa. Abitavo ancora in quel piccolo paesino del nord Europa, e mio padre mi portò al concerto del mio idolo in assoluto. Madonna. Mai e poi mai, mi sarei immaginata di trovarmi qui 20 anni dopo, a scrivere in una lingua che non è la mia. Pochi anni dopo mi sono trasferita nello stivale, ribaltando interamente la mia breve vita. Presi la prima cotta per un ragazzo Francese, che ovviamente non mi guardava lontanamente. Eppure al giorno del mio compleanno mi chiese di ballare un ballo lento su questa canzone. Un amore mai consumato, ma Dio quanto sincero. A 15 anni ho fatto la mia prima estate stando fuori per conto mio. Ero bellissima con i lunghissimi capelli biondi, e il sorriso sul cuore. Un libro da scrivere, senza pretese, senza storia. Chi l’avrebbe detto che quei dolci occhioni marroni e quei riccioli castani avrebbero infestato e inruvidito il mio libro, dopo averlo firmato con la prima frase…. Giravo allegramente sugli autoscontri quando me la dedicò, e da questo giorno fu la nostra canzone. 3 anni dopo torno nel mio paese di origine per andare all’università, e il mio Lui lascia tutto per seguirmi. Per guadagnare qualcosa, dopo i corsi universitari lavoro allo stadio del PSV, dove ben presto mi assumono fissa, dandomi in gestione un vip lounge. Con i colleghi nasce ben presto un legame molto forte, e alla fine di ogni partita, quando la gente se ne andava a festeggiare in piazza, noi accendevamo la musica, lasciandola rimbombare in tutto lo stadio e bevendo litri e litri di vino… Non sono mai stata un grande fan del calcio, ma essere li, ad ogni partita in casa, conoscendo i giocatori e sentirsi parte della squadra fa “qualcosa” Ogni volta che il PSV segna, viene rimbombata dagli altoparlanti, una canzone ben precisa, mentre il gol viene rifatto vedere sul maxischermo… Una volta conclusa l’università, torniamo in Italia, e questo ritorno dà l’inizio all’ultimo fiato del nostro rapporto, periodi difficili, tra il quale la nascita di mia figlia, e quasi subito dopo l’addio ai 9 anni passati insieme. Ci sono mille canzoni che rappresentano ogni sorte di momento di questo percorso, ma una è sicuramente più significativa. Mille volte l’abbiamo cantato insieme, in macchina mentre ci fermavamo sul lungo lago a guardare i temporali violenti buttarsi sulle onde del lago. Sembrava scritta a posta per noi, ma ancora non lo sapevamo…. Nonostante che io abbia continuato a sorridere e proseguire la mia vita nei migliori dei modi, da quella porta d’uscita, insieme a lui mentre è uscito per l’ultima volta, è uscito un pezzo del mio cuore, un pezzo della mia storia. Un percorso di vita fatta insieme, forse la parte più importante, tanti ricordi, tantissimo dolore, che non ha mai avuto spazio per essere vissuto, ed ha continuato a scorrere nelle vene, prosciugando la foresta del mio cuore in un luogo semi deserto. Dopo un po’ incontro Lui, una relazione complicata, due caratteri scontrosi, ma tanti bei momenti. Un amore spropositato, che credevo non poter vivere mai più. Conosco lati di me che non sapevo di possedere, senza accorgerci, facciamo una grossa fetta di strada insieme, rimanendo, in ogni momento ad ogni ora noi stessi. Grandi ormai, ma sempre un po’ pazzi. E’ notte e giriamo per le strade di Torino, urlando a squarcia gola… Tra alti e bassi, passione e schiaffi questo amore continua a sopravvivere anche alle più grandi tempeste. C’ho creduto. C’ho creduto sul serio, e forse non ho ancora smesso di crederci. Il rapporto non è ancora appassito, e anzi, fattori esterni hanno violentemente strappato le pagine del libro che finalmente ricominciarono ad essere colorate.
Un weekend carico di emozioni, con pianti, urla, e infine il bagno di mezzanotte da ubriachi in ottobre nel mare del sud. Bagnati e disordinati torniamo nella macchina a noleggio. Mai potrò dimenticare quell’istante che mi perseguita come una fotografia nella mente. Una felicità letta negli occhi, sincero come un bambino, la semplicità. Quanto è bella la semplicità. il resto........ è tutto da scrivere. |
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La modestia è solo l'arte di incoraggiare gli altri a scoprire quanto sei importante.
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Morire non significa nulla, ma vivere sconfitti e senza gloria significa morire ogni giorno.
*
Impossibile: è una parola che si trova solo nel vocabolario degli stupidi.
*
La fortuna è una donna; se voi la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani.
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Quando mi vorrai
dovrai solo sussurrare il mio nome nel tuo cuore
ed io sarò lì.
"A chi mi domanda la ragione dei miei viaggi rispondo che so bene quello che fuggo ma non quello che cerco."
Michel de Montaigne
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