ONE MAN TELENOVELA
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Post n°407 pubblicato il 24 Agosto 2008 da molinaro
A volte ci si sente estranei, straniati. Isolati. Anche per le ragioni «di società» che esprime Ilvo Diamanti in questo bell’articolo sulla Repubblica di stamattina. Ma non solo per quello. E non è neppure questione di essere veramente soli. In questo agosto ho visto tante persone a me care e ne ho ricevuto affetto e amore (e spero di averne anche dato, almeno un po’). Non è necessariamente questione del dove, del come. Ricordo che nell’estate del 1974 ero a Bucarest da solo: dopo i cursuri de vară, una specie di progetto Erasmus romeno ante litteram, avevo deciso di trattenermi oltre (un po’ clandestino! overstayer! a rovescio, geograficamente, di quel che accade oggi!) e bighellonavo facendomi ospitare da varie famiglie conosciute lipperlì (all’epoca il regime, nonostante tutto, lo permetteva: la degenerazione finale autoritaria di Ceauşescu, con divieto di ospitare stranieri, cominciò qualche anno dopo). E il 23 agosto andai nientemeno che alla grande sfilata popolare obbligatoria (come quelle del nostro fascismo: ho visto di recente il bel film Una giornata particolare, dove si ascolta in sottofondo la radiocronaca di una celebrazione fascista oceanica) della festa nazionale romena. Una sfilata di gruppi organizzati e inquadrati, naturalmente: ma io mi ci infilai così con nonchalance e nessuno mi controllò. Scattai pure delle fotografie, fra cui quella qui a sinistra in cui si vede il duce Nicolae che saluta la folla. Poi dormii a casa di Sticluţa o di Elsa o di Magda, non ricordo. Magda la primavera successiva partorì un bel bambino ma giuro che non sono stato io. |
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