Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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Ho preso in mano quella fotografia e...

Post n°579 pubblicato il 05 Aprile 2009 da molinaro
Foto di molinaro

Ieri sera sono stato alla libreria Massena alla presentazione di un libro antologico, quattordici racconti tutti con lo stesso incipit, che dà il titolo al libro: Ho preso in mano quella fotografia e... (a cura di Bianca Adriano, Edizioni 9muse, Chieri, Torino, 2008, pp. 114, euro 12,50). Mi è parsa una buona idea, e la presentazione è stata vivace, con la lettura e recitazione di una delle autrici, Silvia Désirée Icardi detta «la Desy». Non ho ancora letto tutti i racconti, ma quelli che ho sbirciato mi sembrano niente male. E l'idea mi ha stimolato e allora stamattina appena sveglio che cosa ho fatto? Ho scritto il quindicesimo racconto, no? E dato che sono uno sbruffone, l'incipit prescritto l'ho usato anche come explicit. E l'io narrante è donna. Amo strafare. Ma solo per gioco, eh! E anche come omaggio personale a un'iniziativa divertente. Ecco qui sotto il raccontino, scritto al volo senza pretese, e buone cose a tutti.

 

STRAPPA I CAPELLI

Ho preso in mano quella fotografia e mi sono sentita montare il sangue al cervello. Nella foto c'era Moon, la ragazza con cui Jules era stato tanto, poco, a volte, non so. C'erano decine di foto di Moon nel cassetto. Era nuda, in tutte, ed era sul letto di Jules. Il letto da cui mi ero appena alzata. Il letto dove avevamo appena fatto l'amore. Jules stava ancora dormendo. Mi è parso che nella foto il letto avesse le stesse lenzuola, la stessa coperta. Quando è stata qui Moon? Un mese fa, una settimana fa, ieri? Continui a scopartela e io che sono la tua fidanzata non ne so nulla? E lasci le sue foto così in un cassetto, che io le trovo cercando un caricabatterie per il telefono?

Sono andata di là è l'ho svegliato. Ero piena di dolore e di rabbia. Tradita un'altra volta. Gli ho messo le foto sotto il naso mentre non aveva ancora neppure aperto bene gli occhi. Ma lui ha reagito attaccando. Odette, queste foto sono di due anni fa. Odette, sei pazza. Guarda bene il letto. Non vedi che non è neanche lo stesso letto? L'ho cambiato un anno e mezzo fa. E tu lo sai, sei stata in questa casa anche prima di diventare la mia ragazza. Odette, sei pazza di gelosia. E comunque guarda...

Jules mi ha strappato di mano le foto, poi ha aperto il cassetto e ha preso tutte le altre foto che c'erano, anche la busta dei negativi, è corso in cucina dove c'era la stufa a legna accesa e ha buttato le foto nel fuoco. Ecco, Odette, se queste foto creano casini, io casini con te non ne voglio, di queste foto non m'importa più nulla, lo vedi? Non so perché erano rimaste lì. Ora non esistono più.

Ho guardato le foto accartocciarsi nel fuoco. È vero, il letto non era quello. Era il letto di almeno un anno e mezzo prima. Ero stata impulsiva. Ma Jules me ne combinava tante! Abbiamo fatto colazione, ci siamo rappacificati. Nel pomeriggio ho ripreso il treno per Chateaubutte. Io sto a Chateaubutte e Jules a Saint-Malraux, ci sono cento chilometri buoni, è un amore con il problema della distanza.

Dal treno ho telefonato a Félix, il mio migliore amico. Félix è innamorato, senza speranze, di Moon, ed è amico di Jules. Gli ho raccontato quello che era successo. Félix ha sospirato. Odette, Odette, tu e la tua gelosia! Forse un giorno Jules mi avrebbe dato, o almeno mostrato, qualcuna di quelle foto, così Moon avrei potuto vederla una volta nuda almeno in fotografia, che dal vivo non ho grandi speranze!

Gli ho detto che comunque probabilmente Jules non gliele avrebbe mai mostrate, Jules è un tipo solitamente molto riservato. Félix ha ribattuto che fra amici maschi certi favori si fanno. Odette, io gli ho dato le foto nude della mia Hélène. Magari ho fatto male, ma per me è amicizia, e poi Hélène mica patisce se Jules ha le sue foto. E poi guarda, Odette, indipendentemente da questo, anche se Jules non me le avrebbe mai mostrate, sento come un dolore a pensare le foto di Moon che bruciano nel fuoco. È come un rito brutto, cattivo.

Per consolare Félix, perché davvero mi dispiaceva per lui, gli ho descritto le foto, quel che ero riuscita a vedere prima che Jules le infilasse nella stufa. Qualcuna era bella e qualcuna no, Félix: ce n'erano di molto spinte, pornografiche, insomma un po' anatomiche ginecologiche, passera aperta, capisci? Sì Odette, capisco, è normale farne anche così quando si è nell'intimo di una camera, sul letto, fra amanti. Ma non importa, dai, forse vederle mi avrebbe solo acuito la voglia e la sofferenza. Chissà, magari un giorno lo farò l'amore con Moon. Io sono uno che non riesce mai a perdere tutte le speranze.

Ho pensato che Félix era proprio un illuso, però era un buon amico. Ho pensato anche a Jules con Moon. Le foto erano di almeno un anno e mezzo prima, quando Jules non era il mio ragazzo, va bene. Le foto. Però Moon e Jules fin da ragazzini si erano presi e lasciati mille volte: Moon non era mai stata la ragazza «ufficiale» di Jules però l'amore l'avevano fatto un po' sempre, da amanti, anche durante fidanzamenti con altre e con altri. Mi è tornata la gelosia.

L'ho domandato a Félix. Secondo te, Félix, non è che magari Moon e Jules... Fra loro c'è sempre stata una strana intesa, attrarsi e respingersi, prendersi e lasciarsi. E se il vero amore fosse il loro? L'amore che strappa i capelli? E se durasse ancora? Ma Félix mi ha subito bloccata. Odette, non provarci nemmeno a farmi di queste domande: con Jules ci stai tu, se non li conosci tu i suoi sentimenti chi potrebbe conoscerli? Che io sappia non ha più cercato Moon.

Poi però Félix si è sbottonato un po' di più. Odette, sai, quelle poche sere che sono uscito con Moon, così a chiacchierare, che neppure un bacio mi ha mai dato, se succedeva che il discorso cadesse su Jules gli occhi di Moon si illuminavano, il suo tono di voce cambiava. Me ne sono sempre accorto, e con dolore per me, puoi capire. Moon adesso è fidanzata con quel Gérard, lo sai, ma secondo me è sempre innamorata di Jules. Lei di lui, però: non lui di lei.

Il discorso di Félix m'ha inquietata. Ho avuto la sensazione che la storia fra Jules e me non durerà a lungo. Sono così complicate le storie d'amore. Cominciano, finiscono, s'intrecciano. L'amore si scontra con la paura: davvero la nemica dell'amore è la paura, più la paura che qualsiasi altra cosa. Forse Jules ama Moon ma ha paura dei capelli strappati. O forse no. Chi lo sa. Forse Jules ama me. E forse Moon ama Jules e sta con Gérard perché ha paura anche lei dei capelli strappati. E Félix ama Moon e soffre in silenzio quando il nome di Jules fa illuminare gli occhi di Moon. Che casino la vita.

All'improvviso mi è spiaciuto proprio per Félix e per le foto di Moon nuda. Avrei potuto cacciarmene tre o quattro nella borsa per darle a Félix, invece di fare l'isterica con Jules. Félix ne sarebbe stato contento. Sarebbe stato un comportamento da amica. Ma avevo altro in testa, la rabbia e la gelosia, e forse rabbia e gelosia non immotivate, anche se lo foto erano di un anno e mezzo prima.

Istintivamente l'ho detto a Félix. Sai, Félix, avrei potuto nascondermene tre o quattro in borsa e dartele, quelle foto. Mi spiace non averlo fatto, non sono stata una buona amica. Félix mi ha risposto che non importa, che è meglio così, e ha ripetuto che non si sa mai, sembra impossibile ma forse un giorno lui farà l'amore con Moon. E io ho pensato che invece è proprio impossibile, Moon non lo considera neanche di striscio, povero Félix. Però lui è pazzo e continua a sperarci. E non la vedrà nuda neppure in fotografia. È pazzo, ma ha ragione lui sull'amore. Che stronza a non essermi cacciata in borsa tre o quattro di quelle foto. Intanto il treno è arrivato a Chateaubutte e ho chiuso la conversazione con Félix e ho telefonato a Jules per dirglielo, che sono arrivata.

E mi è scappato di chiedere a Jules se non ne aveva proprio altre di foto di Moon nuda. Jules mi ha risposto ovviamente malissimo: Odette sei tremenda, non ti è ancora passata? Le ho bruciate tutte, adesso piantala, non parlare mai più di quelle fotografie, sono cenere, compresi i negativi. Non puoi essere così gelosa. Sì Jules scusami, sono gelosa, ma la smetto. Adesso la smetto, promesso.

Avrei dovuto dirgli che se gli chiedevo quello, se gli chiedevo di altre foto di Moon nuda, non era per il motivo che pensava lui. Era per darle a Félix. Ma sarebbe scoppiato un casino. Un gran casino. Doppio, triplo. Nella vita un po' tutto, un po' sempre, rischia di fare scoppiare dei grandi casini, perché abbiamo tutti dei grandi casini nella testa. Anch'io avevo già un gran casino in testa quando stamattina ho preso in mano quella fotografia e...

 
 
 
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