Carlo Molinaro

Abbiate pazienza: ho lavorato tutta la mattina e fa caldo. Ho chiuso la tenda verde per ripararmi dal sole, ma così non ho nemmeno la compagnia delle mansardine e del campanile. Ora la riapro. A mo' di pausa pranzo, ho mangiato tre yogurt e ho scritto questa cosa qui sotto, che non vale assolutamente la pena provare a interpretare. Ora magari dormo una mezz'ora. Buon pomeriggio.


SIN CLÉ

Ve n'è, zia, dovrei dire alla mia sterile parente - se il papa ne manca,
Reco a Roma io stesso i documenti d'amore, e sia dunque sua colpa:
Reus mi videtur ille qui sedens non spectat, non audit:
S'avo nacque di tal risma, io devo contraddire: d'amore ve n'è.

Clara lux mentium, animae dulcedo - tutto pare soave ma ci sono
Rom in attesa di cittadinanza: l'anima bella è rugiada al sole:
Evapora e non lascia traccia: v'è n'è, amore, ve n'è, ma passa
Chiara la nostra giornata, irrisolta: poi s'abbruna e fa notte.

Vai: tornerà la vita nei suoi giri inspiegabili: un po' cado e un
Po' volo: e gli altri celiano, forse davvero celiano, loro
San che zucchero e sale, riso e lacrima, acque e deserti,
Borghi operosi o fantasmi, tutto è vano nel vortice infinito.