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Carlo Molinaro

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« Concerto, manifestazione...La donna e il corpo della donna »

L'amore con la terra bagnata

Post n°839 pubblicato il 06 Marzo 2010 da molinaro
Foto di molinaro

L'AMORE CON LA TERRA BAGNATA


Da bambino non conoscevo le metafore,
tutte le cose le facevo per davvero.
Facevo l'amore con il vento: gonfiavo
il petto e poi correvo e saltellavo
per prenderlo: con la bocca lo afferravo
e deglutivo. Al fiume in primavera
mi toglievo la maglia e mi stendevo
sulla terra bagnata e muovevo le costole
per carezzarla e farmi carezzare:
era di certo un rapporto sessuale
anche se non lo chiamavo così.

L'erba, gli insetti, la terra, i fossati
con l'odore di fango (mi faceva impazzire),
la radura dei camion, le pozze di nafta
coi loro arcobaleni: avevo molti amanti
tutti teneri e freschi: la terra bagnata
è giovinezza eterna, senza tempo.

Persone no, persone non ricordo.
Da bambino, persone non ricordo.

Con le persone, poi, fu complicato,
quando crescendo conobbi persone
e volli amarle: le persone sì
che sono dentro il tempo e lo dividono,
ne fanno economia, non si concedono,
separano, rifiutano, decidono
i sì e i no e poi cambiano e ribaltano
le decisioni, non sono affidabili
né disponibili come la terra.

Ma volli amarle lo stesso, le persone,
le donne, far l'amore con le donne:
crescendo non puoi stare solamente
con le pozze di nafta: fu difficile
perché le donne non si aprono come
terra bagnata: scelgono, dividono,
ci sono tante cose da imparare,
si fa fatica. Ma un poco per volta
ho imparato e continuo ad imparare
e quando sono bravo qualche donna
nell'amore sorride e nel sorriso
torna a essere terra che si apre.

 

Dopo il sole di sabato, domenica mattina la neve:

 
 
 
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