Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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« NeveIl piccolo principe e il... »

Io t'ho amato sempre non t'ho amato mai

Post n°526 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da molinaro

Domenica è il decennale della scomparsa di Fabrizio De Andrè. Fra le tante iniziative, c’è quella di trasmettere in contemporanea (tutte le radio che aderiranno) e di ascoltare e far ascoltare in contemporanea (tutti quelli che vorranno) una sua canzone: far risuonare in tutta Italia, alle 22.50 precise di domenica sera, le note di Amore che vieni amore che vai.
Questa, delle canzoni di De Andrè, non è mai stata fra le mie preferite. Fino a stamattina, non è stata fra le mie preferite. Non la capivo, anzi mi indispettiva. Oggi pomeriggio invece ascoltandola mi sono messo a piangere. Si vede che c’è un tempo per ogni cosa. Magari un tempo lungo.
E ho scritto una poesia. Anzi, non l’ho ancora scritta. Ce l’ho in mente, ma non l’ho ancora scritta. La scrivo adesso, in diretta. Ecco, comincio. Ciao.



COME E QUANDO VUOLE

Piuttosto che lasciare andar via un amore
lo afferro con le unghie, sempre, lo faccio sanguinare:
e se sono due o tre o quattro amori li afferro
insieme, con tutte le dita, le braccia, i denti:
non esiste, per me, che un amore vada via
così naturalmente, uscendo dalla porta:
bisogna strapparmelo dalle mani con violenza
e allora urlo e piango e poi tappezzo i muri
di nostalgie, impreco contro il cielo,
e vado in giro chiamando, chiamando, chiamando.
E se un amore non risponde grido
finché ho fiato, lo inseguo, lo tormento:
come può, come può un amore non rispondere?

La placida canzone di Fabrizio De Andrè
che lascia che l’amore vada e torni
m’imbestialiva quand’ero ragazzo
e anche dopo, da più grande. Oggi capisco
– forse capisco – che non ho amato mai
amando sempre e che ho amato sempre
non amando mai e che può accadere
che amore non risponda e può accadere
che vada via. A volte poi ritorna, la canzone
ammette questa ipotesi ma certo
non ne dà garanzia. La maggior parte
dei miei amori non sono tornati.
Forse dovevo urlare meno, insistere
di meno, lasciare che le cose
andassero come dovevano andare.
Non inseguire, non cercare di afferrare,
non trattenere con le unghie e coi denti.
Sì, oggi la mia mente lo capisce.

Il bambino che gioca nel mio cuore
(lo sento come batte e scalcia urtando
contro il petto, ansimando, correndo)
lui no, lui so che non lo capirà:
lui vuole tutto l’amore del mondo
e anche di più. Ma vedrò di calmarlo,
proverò a distrarlo con qualche altro gioco:
della frutta, un dolcetto. E guarderò
da uomo adulto gli amori che vanno
e forse tornano, li guarderò
in silenzio e se proprio mi verrà
da piangere (non posso assicurare
che non succeda) piangerò in silenzio
quei giorni perduti a rincorrere il vento.

Il vento soffia come e quando vuole:
corrergli dietro è la cosa più bella
ma non si può mai raggiungerlo. Mai.



Commenti al Post:
asia_doro
asia_doro il 08/01/09 alle 20:15 via WEB
ma perchè non si può mai raggiungerlo........? ciao
 
 
molinaro
molinaro il 08/01/09 alle 20:36 via WEB
Forse proprio perché è vento, è movimento. Se lo raggiungi che fai? Lo fermi? Se lo fermi cessa di esistere: un vento fermo non è vento. Oggi sono molto meditabondo su temi d’amore. Ho scritto anche un’altra poesia, questa:

IN QUESTA MATTINA GRIGIA

In questa mattina grigia
che non nevica neanche più
e c’è del grigio anche dentro la casa
potrei scrivere un messaggio di due parole
mi manchi
a un numero di persone
che non so precisare
prevalentemente donne e ragazze ma non solo
e quelle persone ricevendolo
avrebbero ognuna una reazione diversa
qualcuna (poche) d’amore
qualcuna di fugace nostalgia forse
molte d’indifferenza
qualcuna di fastidio
e se poi parlassero fra loro
(è quasi impossibile, ma facciamo finta)
se parlassero fra loro si direbbero
che stronzo
manda lo stesso messaggio a tante persone
è proprio uno stronzo

e io non lo so
se sono uno stronzo, magari sì,
però amo ogni persona
d’un amore unico
unico ed esclusivo
pur potendo scrivere a tutte
mi manchi
perché non ce n’è una
che mi manchi in modo uguale a un’altra
le parole sono uno scarno riassunto
una notizia incompleta
ogni amore è diverso
diversa ogni mancanza
e sostanzialmente
in questa mattina grigia
che non nevica neanche più
sono qui da solo in casa a lavorare
e c’è del grigio dentro la casa
dentro gli occhi
dentro i capelli
dentro lo sguardo sul tempo che passa.
 
   
megliounsorriso
megliounsorriso il 09/01/09 alle 00:13 via WEB
e no,eh!passi per il grigio dentro gli occhi....ma dentro i capelli e nello sguardo sul tempo che passa, no,eh! è troppo triste! ho letto questa poesia e anche l'altra di oggi e come sai tante altre cose tue qui e altrove, beh! lo dico perchè è palese, tu hai una grande paura, una paura che appartiene a tutti, ma che il tuo essre non dico poeta ma uomo che guarda,che annusa, che stringe che afferra e fa ribollire in punta di dita scrivendo, acuisce. beh! quando il grigio è dentro i capelli bisogna uscire anche sotto la neve oppure buttare via di colpo almeno una cosa che ci è cara, per separarsi da qualcosa alla quale noi stessi ci siamo incatenati, fosse la casa, un oggetto o un ricordo. notte e baci
 
     
molinaro
molinaro il 09/01/09 alle 00:18 via WEB
Sono uscito sotto la neve. Nella neve ho anche sorriso. Ma percepisco lontananze. Buona notte, bacio.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/01/09 alle 20:54 via WEB
«Il poeta non trattiene a sé ciò che scopre. Non appena lo trascrive subito lo perde. In ciò risiede la sua novità, il suo infinito, il suo pericolo» (René Char).
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/01/09 alle 11:08 via WEB
sì,succede che una canzone la capisci tutt'un tratto dopo anni,o una poesia o latre cose....ciao!!!! ml
 
 
molinaro
molinaro il 09/01/09 alle 11:43 via WEB
Succede sì. Il «capire» in senso letterale non è indispensabile all’apprezzare una canzone o una poesia, ma ci sono vari livelli di «capire». Poi a me in generale piacciono i testi che «si capiscono», quello sì. Lo so che è un’affermazione pericolosa, che assomiglia alla presunta affermazione popolarqualunquista della presunta casalinga di Voghera (mitica!) che dice «oh, di queste robe moderne non si capisce niente, vah!». Ma non è così. Un testo può avere grande complessità e profondità, però io apprezzo una limpidezza strutturale che lo renda intelligibile almeno al primo elementare livello di senso, di concetto e d’intreccio. Insomma, non mi piacciono quelli che «fanno» i misteriosi, che «fanno apposta» i misteriosi. Dopodiché faccio anch’io delle eccezioni, certo. Per tornare al nostro De Andrè, ci sono due o tre sue canzoni di cui non capisco assolutamente una mazza eppure mi piacciono davvero tanto. Una è Dolcenera. L’ho ascoltata mille volte, è bellissima, mi sono pure tradotto le parti in genovese, ma non ho la minima idea di che cosa racconti: chi è Dolcenera? Perché la moglie di Anselmo, che pare si goda un amore «così splendido e vero da potervi ingannare», non lo deve sapere? E chi cazzo è Anselmo? E chi è l’io narrante, che dice che Dolcenera è venuta per lui? E che c’entra lui con Anselmo e sua moglie? E dove va quel tram scollegato da ogni distanza? E perché adesso le avanza del tempo? E le fotografie? E i complici da maledire? Complici di chi? Di che? Perché? Potrei continuare con cento domande senza risposta, ma, riassumendo: di quella canzone non capisco assolutamente nulla. Eppure mi piace, con tutta quell’acqua che vien giù! Va bene, ho finito il lavoro di stamattina, mi faccio la barba e poi vado a pranzo con mio figlio Francesco. Ciao!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/01/09 alle 23:35 via WEB
a me è capitato di capire il significato di una frase 11 anni dopo!
 
   
molinaro
molinaro il 12/01/09 alle 09:23 via WEB
Certo! Ma posso batterti! Ci sono frasi che risalgono a quarant'anni fa e mi sono rimaste lì non capite a tutt'oggi, per cui, se un giorno dovessi capirle...! ;-) Ciao, chiunque tu sia, buona settimana!
 
espirin
espirin il 16/01/09 alle 22:11 via WEB
La prima strofa e' semplicemente stupenda! raccoglie tanto di te! Una poesia non e' una data di nascita...quindi va chiesto il permesso prima di copiarla. Dato che pero' gia' so che mi verra' accordato,allora la copio or ora,subito subito,che m'e' piaciuta assai!
 
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