Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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« Tiritera sulla recessioneLa canzone del corpo »

Perdere tempo

Post n°542 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da molinaro

Sì, ora sì, ora mi concentro sul lavoro finché c’è, già che con la recessione è un casino, ora mi ci concentro, che intanto il cielo si è rannuvolato e va bene, che per lavorare ci vuole un cielo un po’ grigio e non star troppo bene, perché se il cielo è azzurro e si sta bene diventa troppa la voglia di vivere, e vivere e lavorare sono due cose pochissimo compatibili. Ho scritto la poesia che metto qui sotto, però adesso lavoro, mica sono un inconcludente parassita, adesso ci do dentro. Buon pomeriggio.



PERDERE TEMPO

Il sole fa brillare la balaustra bagnata
del terrazzo, rugosa di vernice scrostata:
le dà il colore e la luce del cielo,
gli ultimi abbagli prima della sera.

Ho qui sul tavolo del lavoro da fare
ma sto perdendo tempo. È che non so,
ormai non so quand’è che perdo tempo
e quando ne guadagno.
                                 C’è il lavoro
che devo fare, ma quando morirò
– perché sono già vecchio, molto vecchio –
se si portassero le immagini di là
(cosa che non so credere) vorrei
che fosse il sole, il lustro della pioggia,
l’odore di una donna e certo non
le bozze di un capitolo di un libro
sulla tecnologia del Novecento.

Sono improduttivo, sono improduttivo,
sono inadatto, amo le meraviglie.


[Nell'immagine in alto, una foto che ho scattato a questo inverno torinese.
Sullo sfondo l'albergo dove Cesare Pavese pose fine al suo tempo.]

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 16:42 via WEB
ovviamente mi ci riconosco! ne ho tumbulato un pizzino. :) malv
 
megliounsorriso
megliounsorriso il 27/01/09 alle 17:43 via WEB
"perché sono già vecchio, molto vecchio" ma che sciocchezze dici....vecchi sono quelli che se si portassero le immagini di là non saprebbero cosa portare perchè non si sono fermati a guardare il sole, nè il lustro della pioggia e che non ricordano l'odore di una donna.ti abbraccio forte perchè ami le meraviglie come tutti i meravigliosi.
 
 
molinaro
molinaro il 27/01/09 alle 19:46 via WEB
Grazie. Ma la percezione del tempo c'è e a volte batte forte. La vita ha la sua scadenza, non in un giorno preciso ma ce l'ha. La poesia è stata ispirata (o almeno provocata, o stimolata) da una frase di Petarda, che trovi qui e che comunque trascrivo:

Il mio tempo non lo impiego, lo butto. Lo butto e poi lo vorrei osservare dall'alto e da lontano, come un'aquila su una montagna. Con un certo distacco. Ma poi mi piace il tempo vicino. Giocato, dedicato, appassionato: il tempo denso, il tempo lungo, sporco, maneggiato, provato e riprovato, il tempo non desiderato, che accade e bon. Quel che mi piace più di tutto è stare con una persona e farlo volare, il tempo, però stando immersi nel tempo denso, come dentro a una bolla. Quello è uno sballo.

La vita è bella, lo so, è bella anche con i suoi guai e i suoi limiti, ma ogni tanto arriva quel qualcosa a stringerti alla gola. La vita è bella, non a caso è anche il titolo di un film sull'Olocausto, che mi è venuto in mente perché oggi è il giorno della memoria. Memoria che peraltro a volte sembra mancare proprio al governo di Israele. Ciao, buona serata!
 
   
espirin
espirin il 28/01/09 alle 10:44 via WEB
bellissima Petarda! Bellissima e densa!
 
espirin
espirin il 28/01/09 alle 10:42 via WEB
invece quanto sei bellino... Sai?conosco uno che soffre delle stesse preoccupazioni tue gia' a 30 anni! La pensa uguale uguale come a te :che il lavoro toglie tempo alla vita,che il tempo fugge che che che...ma ha ancora 30 anni!Io credo che ci siano delle eta' da crisi nella vita: i 30 anni lo sono di sicuro e a quanto pare anche i 50.Ma una volta superata la soglia ci si riprende e si vive normalmente,almeno a me e' acaduto cosi' e realizzo che sto molto meglio a 36 che a 26.Che bello! SOno proprio contenta di come mi va la vita.A proposito...prometti di non incazzarti per i due post di pseudorecensione? Lo sai che sono sempre me stessa...se non li avessi scritti cosi come ho fatto,non sarei stata io,no? Vai a leggerli appena puoi e considera che mi piace un sacco...figuriamoci. Buonagiornata Carlo!
 
 
molinaro
molinaro il 28/01/09 alle 13:14 via WEB
Ciao Espirin! Sì, nella vita ci sono crisi cicliche, già a vent’anni ne ebbi una forte, ricordo; ci sono diversità e continuità. E tutto scorre. Stamattina ho lavorato bene e proficuamente, così oggi pomeriggio mi concedo un salto a Milano, con il Regionale 2017, alla presentazione di un libro che sospetto essere interessante: Io sento anche se non parlo, di Ike Hasbani, che fra l’altro è un coetaneo di mio figlio. Ho letto la tua «recensione» in due post, prima e seconda parte, grazie! Mi sembra un punto di vista simpatico. Forse è vero che i miei due protagonisti non ridono (anche se almeno Ara la vedo ridere ogni tanto); e non so quanto siano felici: hanno una buona vita, nel complesso, ma la felicità è una cosa volatile e indefinibile. Però non è vero che nel libro si dice che le donne non più giovani sono stronze bisbetiche: solo alcune lo diventano; e poi l’età, appunto, tornando al tuo discorso dell’amico trentenne, è anche una condizione dello spirito. Conosco alcune ragazze di neanche venticinque anni, amiche di una mia amica, che sono più vecchie di me, nella testa; così come conosco qualche donna ultracinquantenne che mantiene lo spirito e l’ardimento di una ragazzina. Poi certo il tempo fa il suo mestiere, quel maledetto non si ferma mai, e certe cose le fa mutare: se fai un giro in un liceo e subito dopo ne fai uno in una casa di riposo puoi osservare alcune lievi differenze nel panorama, questo è innegabile e inevitabile. E istintivamente mi tufferei più sul liceo che sulla casa di riposo, ma questo è naturale, è fisiologico, così come è naturale che io capisca che sempre più difficilmente le liceali si tufferebbero su di me! Viviamo le nostre età, viviamo finché viviamo. Ancora una cosa: non nego che il sesso e l’amore siano due cose diverse; ma affermo che in quel particolare tipo di rapporto che intreccia la donna e l’uomo l’amore è talmente mescolato con il sesso da non risultarne mai ben separabile. Anche in tutti gli altri tipi di rapporto c’è del sesso, fra esseri viventi il sesso c’è sempre, è la sorgente della vita; ma fra uomo e donna c’è di più. Sesso è una parola che dice poco e nello stesso tempo è una parola di troppo. Le lingue antiche non hanno un termine per tradurla, usano altre parole che significano più o meno «brama, desiderio» (eros) o «natura, generazione» (physis). L’origine e il motore. Ciao, buona giornata!
 
   
espirin
espirin il 30/01/09 alle 00:01 via WEB
ciao carlo! meno male che son passata di qua altrimenti mai avrei detto che sei venuto a leggere le mio scemo-recensioni!Sai quante cose ci sono da dire sul tuo bel libro? Un mondo! Forse avete ragione voi sai su sesso e amore.Ma io so solo che non c'e' amore senza sesso e viceversa...forse e' questo che mi preclude il vedere il lavoro delle prostitute come una cosa normale ad esempio.O anche la ricerca del sesso puro e semplice come atto vitale a se' stante.Non lo so.Non lo sapro' mai. Ma va bene...grazie per non esserti arrabbiato per le licenze che mi son presa...ma tanto lo sapevo che eri troppo intelligente per pigliartela! Fammi sapere di questo libro...ha davvero un titolo interessante.Notte.
 
     
molinaro
molinaro il 02/02/09 alle 23:34 via WEB
Grazie! E il libro di Ike Hasbani è davvero bello ed emozionante e merita di essere letto. Ciao!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 23:42 via WEB
"Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi"
 
 
molinaro
molinaro il 29/01/09 alle 00:29 via WEB
Già, così scrisse Pavese. Quella notte non c'era la neve come nella foto, era estate. Ciao Anonimo, chiunque tu sia.
 
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