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« Le cose d'amore non son...Una lettura di poesie ad Erli »

Le verità sull'amore

Post n°885 pubblicato il 29 Maggio 2010 da molinaro

LE VERITÀ SULL'AMORE


Quell'inglese che ha scritto un libro intitolato
La verità, vi prego, sull'amore
che verità voleva sapere in verità?
Voleva saperla o voleva dire la sua?

L'amico poeta che in una poesia scrive:
se sposi le amiche che te la davano sei scemo,
cosa vuol dire in verità? Che dovresti sposare
soltanto le nemiche che non te la danno?
Mi sembra strano. Non ci capisco molto.
Forse non sono tipo da sposare,
però le amiche se me la danno è già come
averle sposate, e quindi non capisco.
Praticamente le ho sposate tutte.
Ma poi sposare cosa vuole dire?

Certo se la mia ex moglie, cioè quella
che avevo sposato in una chiesa
e abbiamo due figli, mi telefona e dice
che ha un problema, io penso che ci vado,
se posso vado, ma non credo che sia
questo il punto, di certo non è
una cosa esclusiva.

Nel 1972 ero uno studentello matricola
molto sfigato e per un po' mi è piaciuta
la ragazza che lavorava alla mensa universitaria
di via delle Rosine angolo via Principe Amedeo
dando la pastasciutta (scotta) e il sugo:
era piccolina, con i capelli corti
di un biondo cenere pugliese normanno.
Un giorno lo dissi a un compagno studente
e lui mi disse sei scemo, quella è un cesso.
Non era affatto vero, era molto carina:
ai compagni studenti piacevano strane strafighe
che a me no, solitamente non piacevano.
Ma non divaghiamo. Quello che volevo dire
è che se la ragazza che lavorava alla mensa,
e con cui non feci nulla perché ero timidissimo,
trovasse non so come il mio numero di telefono
e mi telefonasse e mi dicesse
ciao, sono quella che lavorava alla mensa,
ho comprato un portatile e non riesco ad usarlo,
mi dai una mano?
- io penso che andrei,
anche se immagino che oggi sia una signora
sessantenne (era poco più grande di me)
magari grassissima e sfatta e cisposa
con un vecchio marito sudato in canottiera,
io penso che andrei, perché uno sguardo d'amore
anche non ricambiato, anche nemmeno accorto,
crea un legame per l'eternità,
altro che palle. Questa è una verità
sull'amore, ma è una delle tante,
non è «la verità» e non credo fosse questa
quella cercata dall'inglese di quel libro.

Non mi viene adesso il nome dell'autore,
gli inglesi hanno quei nomi cortissimi,
persino addirittura monosillabi,
che mi confondo sempre, m'innervosiscono molto.
In compenso ricordo che è un librino di Adelphi,
dovrei pure averlo, ma in casa ho un casino
che non trovo mai niente, non importa.

Poi insomma quante storie, il fatto è che
siamo inondati dall'insicurezza
- io per primo, sia chiaro, io per primo -
e se riusciamo ad avere una cosa
oggi, la vorremmo garantita
anche domani, è comprensibile ma
è una pura follìa, una follìa totale,
dato che la vita stessa non è garantita
per domani e nemmeno per fra cinque minuti:
è la solita faccenda, è che vorremmo mettere
in cassaforte la vita e una o più donne,
ma non si può e poi anche se si potesse
le casseforti sono luoghi piuttosto soffocanti,
è da cretini metterci qualcosa, lì dentro muore subito
mentre fuori magari rimane, non sei sicuro
ma forse rimane, è quantomeno possibile.

Se si accettasse, con uno sforzo supremo,
l'idea che nulla è garantito, nulla mai,
però nello stesso tempo uno sguardo innamorato
è un legame per sempre, forse si addiverrebbe
a una qualche più solida verità sull'amore:
ma ho l'impressione che non siamo capaci:
siamo piccoli stronzi ragionieri,
anche i poeti, che fanno tanto i fighetti
e i maledetti, con le passioni in rima,
piccoli stronzi ragionieri del catasto.

Allora almeno, facciamoci il favore,
la verità, vi prego, sull'amore
smettiamo di cercarla, prendiamolo com'è
e vaffanculo: non sappiamo nemmeno
perché siamo al mondo e vorremmo sapere
la verità, proprio la verità,
sull'amore?

Poi alla fine ho la sensazione che molti cerchino
una che in casa prepari la cena
e cresca i figli e se hanno un accidente
vada a trovarli in ospedale, portando
il pigiama, perché una volta ho visto
uno in ospedale che non aveva nessuno
e gli avevano dato una camicia da notte
gli infermieri, ma una camicia da notte
bianca, larga, abbastanza ridicola:
quindi posso capire che gli uomini si sposino
per avere qualcuno che porti un pigiama
decente, in caso di ricovero ospedaliero:
anche questa è una qualche verità sull'amore.

Non è delle mie, ma questo è irrilevante.
Ce n'è un arsenale di queste verità.
Ognuno piglia quelle che gli servono
di volta in volta.

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