Non l'avessero mai inventata, oggi non staremmo a grattarci la rogna. Oppure, se una volta inventata, da subito ci avessero insegnato come eliminarla e riporla nel modo più corretto, avremmo evitato gli scempi che da decenni e decenni ci trasciniamo in questa valle di ...plastica e lacrime. La plastica, ci sta mettendo in un angolo e a poco servono le misure introdotte per recuperarla e stivarla senza colpo ferire. In Australia, è accaduto che una piccola tartarughina marina, sia stata rinvenuta sulla spiaggia in cattive condizioni di salute. Soccorsa immediatamente e portata in uno spedale specializzato, il piccolo animale a parte le ferite e un peso molto limitato, ha defecato per sei giorni di seguito, solo frammenti di plastica di cui inconsciamente si nutriva sull'arenile. Tutto poi si è risolto e la piccolina è tornata nel suo habitat in buona salute. Questo problema che si sviluppa molto sulla spiaggia, è l'emblema della profonda e severa lotta alla plastica monouso che viene lasciata con noncuranza nelle giornate che i bagnanti vivono alla grande nel periodo estivo. Il monouso non si può riciclare e l'abbandono cinico e sprovveduto, fa male all'habitat e alla natura marina. In verità le stanno provando tutte: nuovi materiali, nuovi prodotti di natura diversa, stanno sperimentando per fornire confezioni di bevande/succhi e tutto l'accessoriato (posate e cannucce), insomma non si riesce a trovare il prodotto definitivo che ci tiri fuori dall'impiccio. Se fossimo più attenti, magari raccoglieremmo tutto in maniera corretta ma purtroppo, plastica e altro, restano sugli arenili o si disperdono dappertutto finendo direttamente in mare. Pertanto, alla luce di quanto riportato, siamo a batterci con un monouso che è deleterio e irrecuperabile dal sistema del riciclo e in attesa di trovare la soluzione definitiva per i prodotti riciclabili, invito tutti a non mollare nulla a casaccio: recuperare tutto ciò che sia plastica e salvarla per il giusto riciclo. L'esempio della tartarughina australiana sia esemplare: cacare sei giorni di seguito frammenti di plastica ingoiati a mo' di cibo, non so se sia giusto per qualsiasi essere vivente.