Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Devo per uno strano caso del destino, fare riferimento al post di sabato 13 u.s. Ricordo molto bene quando, verso la fine degli anni ottanta, l'avanzata inesorabile dei centri commerciali si allargò nel breve tempo a coprire le città. Specie al sud dove non eravamo ancora stati toccanti dal fenomeno, nel volgere di pochissimi mesi, Bari fu circondata da tre/quattro strutture molto grandi e invitanti. Era il progresso che avanzava, era la concorrenza che finalmente, per taluni almeno, avrebbe messo i commercianti tradizionali nella condizione di essere più "onesti" e mettersi alla stregua con le mega strutture che nascevano come funghi. Non era la verità e nascondendosi dietro questa sciocca argomentazione, si negava la sopravvivenza del negozi: quale dualismo poteva mai esistere e resistere nel tempo, tra una struttura con le sue possenti proporzioni e un piccolo e avviato negozio con i suoi limiti imprenditoriali e con gli spazi soffocanti delle città? Poi, sapete tutti come sia andata in questi ultimi venticinque/trenta anni: hanno chiuso moltissime attività e in città o nei centri commerciali, resistono solo franchising e/o imprenditori con soldi da riciclare. Così doveva andare e le vittime da immolare sull'altare del consumismo, erano state già scelte. Quando ho visto per la prima volta un vero grande centro commerciale, ho pensato alla "Agorà", la piazza greca, la piazza della polis ellenica dove pulsava la vita, le attività, la società, la politica e gli incontri della gente. In piazza, nell'àgora appunto, accadeva tutto, il centro pulsante era quello, là era la vita! Non a caso, uno dei primissimi spot della Coop, era famoso per una celebre quanto ficcante e maliziosa battuta pronunciata da un protagonista: "Voglio vivere alla Coop". E certo, vivere alla Coop era l'invito più ruffiano che potessero rivolgere al consumatore: "Vieni qua mio caro, vedrai che alla fine, anche se non ti serve niente, uscirai con il carrello pieno!". Ecco il piano subdolo, prendevi tre dentifrici, ne pagavi solo due e ti dicevi: "Che culo!". Li compravi subito per un evidente bernoccolo degli affari e poi arrivavi a casa e vedevi che nel cassetto del bagno ne avevi già due! Pazienza, non andranno a male, era il commneto. Funzionava così all'inizio, i soldi correvano erano spendibili e tutti abbiamo vissuto momenti esaltanti mentre gli ideatori del gioco, si sfregavano le mani. Nel post di sabato ho descritto un caso limite dell'agorà commerciale: una tragedia che forse poteva essere evitata se fossimo più aperti alla socializzazione nel posto giusto e meno presi dalla compulsione d'acquisto. Per compensare il mio post e per rendere giustizia al luogo di cui trattiamo le capacità e le finalità, vi suggerisco una visione più consona, meno drammatica del luogo imputato. Gustatevi il filmatino girato in un immenso centro commerciale francese. Otterrete una visione diversa dell'agorà, un'aspetto piacevole che al di là di ogni possibile idea che si possa avere su certi posti, essi possono darci una sensazione di vivibilità che va oltre ogni possibile dentifricio, capo d'abbigliamento o altro ancora acquistato a...prezzo buono.
La città è vuota; e i centri commerciali stracolmi. La gente esce fuori dai negozi con qualche pacco di regalo, ma con la busta stracolma di alimenti. Ogni tanto regalarsi qualcosa diverso dal cibo aiuterebbe la dieta, Ciao Carlo.
Ormai, siamo giunti al punto che la gente è molto più accorta, vuoi per le condizioni economiche molto ristrette, vuoi perché le sirene cantano a...vuoto! E' finito il tempo dell'offerte da richiamo: si comprava roba per l'ottimo prezzo e non si considerava che a casa...quella roba c'era!!! Il grande abbaglio è finito: si fa spesa per l'occorrente e che sia in offerta. Io rimpiango il tempo del negozio sotto casa, quello dove entravi e avevi confidenza, rispetto e buoni consigli per gli acquisti.
Buondì Laura, una felice settimana.
I centri commerciali hanno stravolto tutto e, secondo me, hanno contribuito a far sparire negozi ed anche tutte quelle botteghe di artigiani: spariti i calzolai, falegnami, sartine...non conviene riparare, costa meno ricomperare nuovo. Una cosa sanno fare i centri commerciali! ripulirti il portafoglio in men che non si dica e se hai bisogno di qualcosa è li che devi andare a meno che uno sia talmente ricco che va a far compere in una di quelle "botteghe del lusso"...
Siamo tutti più attenti, siamo in grado di non farci più ammaliare dalle prodigiose offerte. Compriamo in offerta solo quel che ci serve, di cui abbiamo bisogno subito e non cediamo alle tentazioni del buon prezzo per comprare ciò che abbiamo già in casa.
Bye Giò, un gradevole giornata.
A Roma c'è un centro commerciale ogni due km. Sorgono come funghi e non ne capisco il motivo, visto che così la gente si sparpaglia e alla fine della fiera non guadagna nessuno. Buongiorno Carletto...baciotto.:-)
Loro hanno fatto chiudere tante piccole attività commerciali, adesso se le suonano tra di loro. La concorrenza è tra di loro e noi consumatori siamo diventati più furbi. A parte i soldini che scarseggiano, prestiamo più attenzione a far compere veramente utili e necessarie. Solo ciò che serve nell'immediato e a prezzo buono. Prima invece, facevamo la "banca" a loro: spendevamo perché allettati dalle offerte!!!
Buon giorno Miri, una magnifica settimana.
Smack!!!
Questo dovrebbe essere un centro commerciale: non solo corsa agli acquisti, ma momento di aggregazione sociale, distensivo e sereno. Insomma, pace nell'animo e non manie e compulsioni.
Ti abbraccio Dolce, buon giorno.
Tu non sei scema, hai una sensibilità immensa e farsi toccare da scene come queste, è da umani. Il mio intento era appunto questo: là dentro ci comportiamo come automi, macchine che si muovono senza un minimo di ragione. Infatti i grandi centri, puntano proprio sulla compulsione, sull'ingranaggio dello shopping. Brava Tina, la lacrimuccia ha rigato anche il mio viso.
Ti abbraccio e un bacione.
Carlo caro, hai fatto un post, oggi, che ,aldilà della realtà dei centri commerciali, che conosciamo tutti, mi ha strappato le lacrime. E' vero che per me è facile in questo periodo, ma questo video mi ha commosso. Un 'idea non solo bella e originale, ma benefica. Come si vede questi bambini sono riusciti a fermare la frenesia di questo luogo; la gente si fermava , sorrideva ed ha ascoltato con gioia ed entusiasmo. E' stato un bel momento di pausa, di aggregazione, di agorà ,come intendevano la piazza, i luoghi pubblici d'incontro gli antichi. Grazie per avermi regalato un 'emozione, grazie!
Vedo che ho colpito poco ma chi come te ha compreso il senso del mio post, necessariamente si è fatto prendere dalla tenera emozione. Questo volevo, richiamare la vostra attenzione perché non devono essere loro (i mega complessi) a comandare sulle nostre aspettative comportamentali, ma devono essere i consumatori a vivere umanamente la realtà del centro commerciale: persone, prima di essere consumatori.
Grazie Giovanna, una magnifica giornata.
Ciao Carlo ti dirò a parte l'entusiasmo iniziale per il grande centro commerciale nato nella mia città ci sono sempre andata giusto per farmi un giretto prendere un caffè e guardarmi le vetrine dei negozi allestiti all'interno ma non ho mai fatto spesa nè tantomeno comprato altro perchè i prezzi son sempre stati poco competitivi e convenienti. Continuo a fare compere nelle attività del centro della città e nei piccoli supermercati gente che conosco da anni che mi regala un sorriso con le quali scambio due chiacchiere..questo per me è fondamentale e poi anche perchè hanno prezzi molto ma molto più vantaggiosi. Buona giornata e un bacione
Certo, ne hai la possibilità e la sfrutti. Da noi per esempio, è una strage di botteghe e negozi. Molti punti di riferimento sono scomparsi e son rimasti in pochi a soffrire questa lunga agonia. Nel commercio vedo molto utile la relazione tra il venditore e il compratore: corrispondere è la base del rapporto specie se è a lungo termine. Insomma, il negozio e/o la bottega di riferimento sono utilissimi.
Ciao Grazia e buona serata.
Hai già detto tutto tu...cosa aggiungere, oltre ad associarmi alla nostalgia per dei posti stile Agorà che possano funzionare come luoghi di ritrovo? Sarà per questo che i social proliferano e ci ritroviamo in una società un cui il virtuale la fa da padrone?? Mio zio dice che questi posti funzionano da "aspirapolveri": anche se non hai bisogno compri -_-
A prescinder da tutto, sono posti dove non c'è anima mia cara. Siamo piccoli automi in perpetuo movimento, una processione di compratori che vanno....vanno....e magari se nessuno avvertisse per l'orario di chiusura, andrebbero con un moto perpetuo...perenne, come in un labirinto di cui non si conosce l'uscita.
Buona sera Giù.
Mi sono permessa di trasmettere questo video ad una mia amica che lavora alla scuola dell'infanzia e sta preparando con i bimbi l'inevitabile rappresentazione natalizia. Mi sembra che qui non solo ci sia molto da imparare ma anche che sia dimostrato come l'effetto "sorpresa" risulti sempre vincente.
Mio caro amico...ci hanno fatto credere che siamo noi gli arbitri delle nostre scelte, e invece...siamo noi ad essere stati scelti.
Ho preso in prestito queste parole dal nostro "Don"...e mi pare che s'introducono bene nella nostra attuale società che ci ha resi automi, e non uomini...
Magnifico prosieguo di giornata...
C'era una volta in America....non è solo il titolo di un capolavoro di Sergio Leone, ma anche una condizione, un forma mentis: guardavamo all'America, alle sue abitudini, al suo sviluppo antesignano, alle sue...scoperte!!! Scimmiottarla è stata l'ambizione di tantissimi: non siamo stati i primi e non saremo gli ultimi!!! L'appellativo che meritiamo quando siamo in quei posti è...zombi!!!
Ciao Peppino, ti abbraccio.
E vero, oggi ancor più per l'imminenza delle festività. Oserei dire che anche nel resto dell'anno, non è che cambi molto: sempre zombi alla ricerca del...simile siamo!!!
Ciao e buona serata Tiffy.
Quando la Bellezza arriva in profondità, potrà essere anche una realizzazione a fini speculativi, ciò non toglie che l'emozione che suscita e la commozione sono autentiche.. Bravo Carlo e bellissimo il post! Bonsoir Monsieur Charles, a bientot, per dirla alla francese :-)
La tua sensibilità oltre che connotarti, mette in risalto la tua percezione emotiva per il bello, per l'estetica anche del suono, oltre che della vista. E l'anima ringrazia!
Buona sera Rossella. Non conosco il francese, lo conosco poco, presumo comunque che tu oltre a salutarmi non mi dica....brutte parole!! AhAhAhAhAhAhAh!!!!!!
Ti abbraccio.
semplicemente bravissimi! la musica unisce, l'effetto sorpresa stupisce e rasserena gli animi che sia agorà o centro commerciale o via del centro. una piazza così è sicuramente da frequentare, gli acquisti compulsivi possono aspettare. ciao Carlo, buona serata
bello il video centro commerciale con spettacolo...
anni fa i miei genitori passavano interi pomeriggi a cazzeggiare per i centri commerciali...e non compravano nulla, si limitavano a guardare, commentare ed al massimo bevevano il caffè!
Una tanto vado a fare anche io un giretto, con caffettino e basta! la spesa la faccio al solito supermercato vicino a casa, e poi ho sempre i mercati che fanno al caso mio...
un abbraccio- grazia
Beh, l'effetto sorpresa dei primi anni, è passato...e meno male!!! Ora siamo più accorti, più attenti e più distaccati. Ognuno poi fa le sue scelte con oculatezza.
Buon giorno Grazia.
Notte Carlo... :)... Adoro i 'centri commerciali'! E quel che ci mostra il video sarebbe un esempio da prendere anche dalle nostre parti... "Enfants prodige"! Splendidi... ^_____^... Anche se, a onor del vero, in questi periodi c'è più 'animazione' del solito... No... Non vado al 'centro commerciale' per 'acquisti compulsivi'... Ci vado quando ci sono articoli che uso abitualmente in offerta... Ma non disdegno di passeggiare nelle gallerie a guardare le vetrine dei negozi, in questo periodo particolarmente 'attraenti'. Mio marito ha tentato una volta di... lasciarmi là e darsi alla fuga...;D... ma poi siamo entrati nel 'Brico' e lì si è 'divertito come un bambino'... A quel punto, con una scusa, sono tornata fuori a guardare il resto dei negozi... Ahahaha... Da allora... lo invito ad andare al suo negozio preferito, non appena arriviamo, e io giro per le gallerie... :)... E di solito 'lui' ha comprato qualcosa... io no! Mi scateno all'interno dell'iper... :D... Inoltre è vero: specie se ci andiamo di giovedì, giorno in cui da noi sono chiusi molti esercizi commerciali nel pomeriggio, capita di incontrare tanti conoscenti che, quando siamo a casa, non incontriamo quasi mai... Si prende qualcosa al bar insieme e si chiacchiera un po' del più e del meno... Proprio come nell'Agorà...;D... Buona continuazione di 'sogni d'oro' e 'buon martedì'! Baciiii... Rosa PS: Anch'io sono stata impegnata, in questi giorni, con un 25° di matrimonio che è durato più a lungo del 'matrimonio vero e proprio'... Ihihih...;)))... Con un compleanno e con la 'festa della Polizia' del nostro comune... Un tour de force non indifferente... :(
L'importante è non farsi prendere dalle compulsioni. Come il video dimostra, si può benissimo frequentare un grande centro commerciale basta che la figura principale, il protagonista, sia l'uomo e non l'acquirente.
Ti abbraccio Rosa, una stupenda giornata.