Post n°1826 pubblicato il
11 Agosto 2016 da
monellaccio19
Tanto per sgombrare il campo da ogni incertezza, spero sarete d'accordo con me nel riconoscere che il tempo che viviamo sia dominato, soverchiato dalle immagini. Ci convincono i fatti: ciò che ci attira non sono più le parole dette e scritte, ma le immagini, foto o video non ha importanza, è opportuno che noi si veda. L'ampia dimostrazione è data dai media, dalla TV: un dramma, una tragedia, una scena raccapricciante viene proposta per giorni e giorni, un propinare reiterato che la dice lunga su ciò che la gente preferisce. Noi per esempio, noi che adoriamo il totem (PC) e siamo assidui frequentatori di Libero, Facebook e altri network, abbiamo il bisogno di arricchire i nostri siti con immagini, grafiche esuberanti e video musicali. Alla fine se ci scappa un post(ino), un commento o alcune parole per un saluto veloce, va bene, ma il grosso della prerogativa è tutto là nelle immagine, nelle foto e nei video. Chiacchierare realmente oltre che virtualmente, è preferito addirittura al leggere: sapete che i libri di sociologia, filosofia, psicologia sono praticamente scomparsi? Oggi non vogliamo approfondire, ci basta accennare un argomento al signor Google e cerchiamo il sunto, l'approssimazione di ciò che ci interessa. Siamo messi male, certo non si può fermare progresso e socializzazione, ma non facciamoci intorcinare, avvolgere dalle spire della socializzazione virtuale. Insomma, citando il maestro Francesco Alberoni: sta dissolvendosi il pensiero complesso, l'elaborazione mentale, la riflessione induttiva, la politica stessa perde la sua organicità, i leader sono sempre meno e come dicevo l'altro giorno, emergono solo coloro che vanno nella direzione dell'immagine eccitante, proponendosi con violenza esponenziale e linguaggio inusitato per le nostre abitudini. Alberoni avverte: "Ogni foto pubblicata è un pensiero che scompare". Meditate gente, meditate...
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mariateresa.savino il 11/08/16 alle 15:09 via WEB
Provo a inserirmi fra i commenti a questo tuo post con semplicità, senza toccare i come e i perchè. Il pensiero, la lettura e la scrittura sono fondamentali nutrimenti della nostra interiorità. La comunicazione virtuale,
anch'essa, potrebbe arricchirci se usata nel modo giusto, se considerata come stimolo mentale, esercizio di pensiero
e di scrittura. Spesso ,invece, si connota come inconsistente bla bla bla.
Avevo premesso di non voler dire del come e del perchè, ma, a questo punto, almeno un modesto pensiero in proposito lo scrivo: viviamo in un'epoca di molteplici solitudini; nel reale c'è penuria,ormai, di comunicazione vera,
sostanziale, profonda e quella virtuale è subentrata come surrogato di cui, in qualche modo, si avvertiva la necessità.
Anche le immagini, i video hanno la loro funzione, che è quella di esprimere desiderio di condividere le proprie tendenze, i propri gusti con coloro considerati "amici",di farsi riconoscere come individui. Checchè ne dica il solito Alberoni, la comunicazione virtuale, spesso, aiuta a vivere, nell'illusione di non ritrovarsi del tutto isolati. Ti auguro una fresca pennichella e un pomeriggio sereno, Carlo. Ciao.
(Rispondi)
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