Si parla da giorni della nostra simpatica campionessa di scherma Bebe Vio. Hanno proceduto recentemente ad impiantare nuovissime protesi alla Vio, ora è in grado grazie alla scienza, di agire e muovere gli arti e le mani molto meglio e in maniera più naturale. Per confermare il sostanziale progresso del suo stato e l'uso delle mani, la simpaticissima Bebe, proprio per esemplificare il totale uso della mano, ha mostrato a Alessandro Cattelan durante una puntata di X-Factor, il dito medio teso per dimostrare l'efficienza della mano in tutte le sue funzioni naturali. Detto questo vorrei ricordare fornendo brevi cenni, che il gesto (ormai comunissimo) era noto ai latini che ne facevano lo stesso uso che facciamo oggi noi: dispregiativo e strafottente, indica ad una persona poco gradita di andare affan'cucolo! I latini proprio per questo motivo, definivano il dito medio "Digitus Impudicus". Ora mi permetto fare una domanda, fermo restando le capacità, la simpatia, la bravura, il carattere determinato della Bebe Vio, secondo voi il suo "Digitus Impudicus" avrebbe lo stesso valore e lo stesso senso di un dito in carne e ossa? Ovvero, un dito medio come il suo bello dritto e loquace, sarebbe in grado di mandare un avversario o una qualsiasi persona affan'cucolo? Così, per curiosità...