Gli Schützen (bersaglieri tirolesi) erano una milizia volontaria asburgica, adibita alla difesa territoriale del Tirolo dal 1511 al 1918. Oggi giorno sono presenti nel Tirolo storico (Tirolo austriaco, Trentino-Alto Adige, Ampezzano, Livinallese), varie associazioni folcloristiche che si ispirano alla tradizione degli antichi Schützen, mantenendone il nome. Si accingono nel Sud Tirolo, a festeggiare i 25 anni dell’autonomia regionale ottenuta da Roma e ovviamente saranno presenti personalità politiche italiane (sono di fatto tutti italiani lassù) e Mattarella sarà il più rappresentativo “Italiano” presente alla manifestazione. Tutti invitati per la celebrazione e le varie associazioni, quindi anche gli schutzen, saranno della partita, solo che per partecipare, hanno chiesto al Governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher, di evitare che venga eseguito l’Inno di Mameli per ovvie ragioni (secondo loro) e magari sostituirlo con ”L'Inno Alla gioia” di Beethoven che resta sempre etichettato come inno europeo. La risposta è stata negativa e quindi gli schutzen hanno ribadito che non parteciperanno alla grande kermesse. Siamo alla follia: questi signori, non avendo mezzi, si aiutano con i contributi regionali e provinciali (soldini anche nostri) e inoltre, a prescindere dalle razze e dalle etnie, non accettano di sentirsi italiani! Non entro nella diatriba, non voglio polemizzare con loro ma sappiano che fanno parte dell’Italia dalla fine della seconda guerra mondiale e a prescindere dalla sporca o pulita politica, restano a tutti gli effetti italiani. Noi abbiamo pagato un caro prezzo lassù con tante vite di alpini durante la prima guerra mondiale e le “assegnazioni” di territorio, fatte da chi la guerra l’ha vinta, abbiamo annesso entro i nostri confini parte del Tirolo del sud. Abbiamo anche fatto grandi cose per loro, l’Impero austroungarico non ha certamente provveduto perché smantellato e l’economia, le strutture e le risorse del Basso Tirolo sono italiane. Gli schutzen non ci stanno? Beh, vadano a chiedere speigazioni a tutti gli italiani che hanno dato la vita per quelle terre. Ingrati: manco l'Inno vogliono sentire!