E mo' ve lo spiego! Adesso io vi saluto, vi lascio in bilico magari punti dalla curiosità e tra quattro ore circa, torno presentandovi il mio ultimo libro...scritto appunto proprio stamane, nelle ultime quattro ore! L'infernale apparato digitale, la semplicità del suo uso, servendosi anche di tutor capaci di addestrare in pochi minuti anche il più disperato degli scribacchini, non a caso mi chiamano tutti Carle' "Mansueto l'amanuense" , è in grado di scrivere un libro o meglio e tanto per essere precisi, di impostare un'idea e la Chat mostruosa, ve lo scrive. All'atto pratico va così: piccoli passi, si riceve un periodo o una frase, poi magari un altro passetto in avanti e senza sforzarsi più di tanto, il libro in quattro ore (minuto più minuto meno) è pronto! Sono in vendita i primi volumi: poesie, racconti, romanzi, saggi, favole per bambini, c'è di tutto a partire da 1 euro fino ai 5/6 euro e si possono comprare testi a scelta. Opere di pivelli all'inizio, testi di pigroni che non ce la fanno perché incapaci, insomma, tutti pronti a scrivere e a proporsi. Gli scrittori professionisti che sono già sul mercato meritatamente, si stanno agitando per questa innovativa possibilità nata dalla tecnologia e dalla intelligenza artificiale che potrebbe scalzarli dal loro lavoro, ma la domanda nasce appunto da un dato semplicissimo: "Va bene servirsi del sistema trascendentale, ma se serve solo un aiutino, il piccolo e modesto input per avviare, oppure solo in momenti critici dove la scrittura si blocca perché l'autore non riesce a procedere. Tuttavia, farsi scrivere interamente un libro in pochissime ore mi sembra un insulto bello e buono. Come è facile entusiasmarsi, ma resta appunto la domanda fondamentale: "Perché?".