Ogni paese vanta le sue origini, i suoi usi e consumi, le sue antiche tradizioni. La Svezia non è da meno e con la sua antica civiltà e la sua cultura, è oggi un punto di riferimento per l'Europa. Il titolo del post è in svedese, non lo tradurrò e vi lascio la possibilità di provvedere anche con pungente curiosità. Intanto io vi sorprenderò raccontandovi una piacevole, antica e ancora "sacra" usanza degli svedesi: la nota "pausa caffè", usanza radicata in tutti i paesi dove chi lavora se la concede per diritto anche in seno all'attività, per loro è intoccabile, sacra e con un iter assolutamente serio. Nel passato il caffè si indicava con l'etimo "Kaffi", poi toccò al termine "Kaffe" e oggi per la pausa, si indica con il vocabolo "Fika" che altro non è se no l'acronimo di "Kaffi", senza una effe! Non tragga in inganno l'espressione, le lingue spesso si incrociano procurando bisticci lessicali sospetti e curiosi. Ma noi che siamo apolidi, cittadini del mondo, non caschiamo in questa trappola che si presta a una serie di battute di basso profilo e di spessore cafonesco. Tornando alla Fika, è un momento di aggregazione insostituibile per gli svedesi: dura anche più dei soliti 5/10 minuti, è una occasione per stare insieme, chiacchierare e rilassarsi. La pausa è concessa da tutte le aziende, si ripete almeno due volte al giorno e consiste nell'assumere il caffè con pasticcini e/o biscotti che sono specialità del luogo. Pertanto, niente sorrisetti, non mi tacciate di essere un gran contaballe, è verità assoluto e quindi tutte le seguenti espressioni relative alla Fika, non sono fuori luogo ma "abilmente" sfruttate da Monellaccio senza offendere gli svedesi e soprattutto voi che mi leggete. "Hur avstår man från en fika?", "Kan man leva utan en fika?", "Jag kommer aldrig ge upp en fika!". Beh e anche oggi il post è scritto! Divertitevi...se ci riuscite!