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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Siamo alla resa dei conti o poco ci manca. Subissàti da termini fuori dalla nostra lingua madre, da statistiche che ci pongono in fondo alle classifiche che un tempo lontanissimo ci vedevano ai primissimi posti, abbiamo difficoltà a recepire notizie, usi, costumi che ci riguardano direttamente senza magari esserne partecipi in prima persona. In particolare, questo è il momento di vocaboli come outing, sexting, selfie, app, what's up ecc.ecc.; oppure, rileviamo una caterva di ricerche, analisi e studi appropriati che ci vengono scodellati per manipolare e plagiare le nostre scelte commerciali, le derive politche e gli orientamenti sociali. Ebbene, è facile in questo modo e con queste sirene che cantano, perdere la bussola e rimanere disorientati. Bene, quando sono stato su a Milano, in un momento di pausa, mi sono messo comodo e ho letto una rivista: un articolo mi ha molto colpito e ammetto che ho dovuto, voluto fermamente, verficare la sua veridicità. "Torno subito!". Laconicamente ho avvertito i mei e mi sono recato all'ipermercato in zona, vicinissimo, tanto da arrivarci a piedi. Ho cominciato a gironzolare, mi guardavo attorno, un bel movimento e, sinceramente, belle gnocche in giro. Passavo lentamente tra gli scaffali toccando distrattamente gli articoli esposti e miravo sempre più le bonazze che si fermavano per caricare i loro carrelli. Beh, cominciavo, lo confesso, ad avvertire quanto avevo letto: un leggero e sensibile formicolio, una sensazione di benessere, una predilezione per una toccatina ad una barbabietola e avvertire lo stesso piacere come se accarezzassi la bella signora impegnata poco più in là; insomma, mi procurava godimento e piacere, sensazioni e situazioni nuove e mai provate prima. Cazzarola, mi sono detto, vuoi vedere che è tutta vera la ricerca? Non contento, ho continuato così per alcuni minuti, non avevo dfficoltà ad incrociare belle donne, attizzose e appariscenti, minigonne e tacchi altissimi. Più guardavo, più sbirciavo, più accarezzavo voluttuosamente ciò che mi capitava sottomano: uno stoccafisso, un pacco di cornetti, un carciofo, una bottiglia di vino, insomma, tutto dava la sensazione voluta, richiesta dalla mente. Fare sexiting, amore virtuale, è proprio questo: immaginare rapporti sessuali al supermercato e vale sia per gli uomini, sia per le donne. Avevo capito bene l'articolo letto, nessun dubbio, l'ho provato sulla mia pelle e soprattutto, nella mia testa. Tornato subito a casa e rientrando tutto trafelato e rosso in volto, mia moglie si è preoccupata: "Carle' che t'è successo, stai male?". E io tutto felice e soddisfatto: "No amo', sto benisismo, ho appena fatto l'amore con Muller...ho fatto l'amore con il sapore!". Non ha capito una mazza e m'ha mandato affan' cucolo!!! Questo è sexting...alla Carle'.
"Oggigiorno tutto è semplicemente virtuale, anche la virtù". ( S. Angeli )
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