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TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE

Post n°1817 pubblicato il 01 Agosto 2016 da monellaccio19
 

 

In America è uno "sport" per balordi, associali e teppisti che nella vita non hanno mai concluso e/o realizzato niente. A volte si indica come obbligatoria questo tipo di prova, per essere accettati in una banda di giovinastri: essere capaci di picchiare con un ben assestato pugno al volto, una persona qualsiasi, magari la prima che si incroci mentre si passeggia. Avere questo sangue freddo per colpire improvvisamente un persona innocente è indice, secondo la loro cultura di strada, di adepto capace, coraggioso (sic) e intraprendente. Saprete che a Milano recentemente, un giovane solitario, ha mietuto  nove vittime in questo modo: le ha tramortite picchiandole violentemente e fuggendo subito dopo. Finalmente, dopo ben nove aggressioni, questo fasullo individuo, è stato catturato dalla polizia. Il suo nome è Orlando Lecumberry Nicolas Laitos, 23 anni, spagnolo e DJ. Non sono ancora chiare le ragioni che lo abbiano spinto a fare il vuoto attorno a se, ma se verrà punito adeguatamente, forse, avrà modo di pentirsi. Lui non puntava a nessuna "assunzione" in una banda, era appena giunto a Milano e non aveva alcun buon motivo per sbizzarrirsi manifestando tanta cattiveria. Ora ci interessa capire perché siamo giunti a questo tipo di manifestazione, a questo gioco tremendo e violento. Non sarà per caso che la violenza sia diventata coinvolgente, tacitamente e inesorabilmente, solo perché ci giunge attraverso le cronache, con estrema amplificazione? Non sarà perché la rete, molto più affollata e più veloce della comunicazione dei media, abbia fatto scempio delle notizie cattive e assumendole con assidua frequenza, siamo ormai alla abitudine, alla continuità, all'appena sufficiente valutazione? Non solo viene temuto chi assurga alla notorietà con questi metodi letali, ma ahimè, c'è anche chi, grazie all'insistita notizia, fa di questi mostri idoli da imitare, da amare e da scimmiottare. Il noto psichiatra Paolo Crepet è convinto che la violenza oggi si avvalga della esasperata tecnologia digitalizzata, per affascinare sempre più le persone, per irretirle e manipolarle inducendole al peccato. "Il dolore nell'apprendere tutta questa violenza viene col tempo anestetizzato, poiché più viene replicato e meno fa male". Crepet lo sostiene e sono d'accordo con lui: tra tv e web c'è una traslazione veloce ed esponenziale, siamo alla diretta 24/24h, imput continui e maligni; li recepiamo e ci devastano il cervello senza accorgercene. Non opponiamo più resistenza al male, anzi, lo somatizziamo e facendoci prendere per mano, ci facciamo condurre verso un futuro che Crepet a giusta ragione, definisce "ignoto e spettrale". 

 
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