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UN'ESTATE AL MARE

Post n°3536 pubblicato il 15 Aprile 2020 da monellaccio19
 

 

 

E' vero, stiamo pagando un prezzo molto alto per l'infame virus. Di contro, stiamo pagando un prezzo altrettanto caro per quanto le idee in circolazione siano tante, ma ben confuse! Se un ministro sbotta e sostiene che non sia possibile procedere con idee che a loro volta manifestino 3/4 opzioni per la realizzazione e/o la messa in pratica, significa che le cabine di regia operative di questo governo sono diverse e poco condivise. Non potrebbe essere altrimenti, verrebbe meno il vero senso di una cabina di regia: unica, assoluta e di riferimento. Parlano tutti ormai, siamo quotidianamente assaltati da notizie in libera uscita. Medici e scienziati raccontano la loro visione del covid-19, tecnici e esperti della Protezione Civile, parlano dal loro punto di vista, altri professori tuttologi, parlano di ciò che passi loro per la testa e noi pendiamo pericolosamente dalle loro labbra. Ieri, finita la quaresima e trascorsa la Santa Pasqua, siamo tornati ai proclami, alle previsioni e alle speranze perdute. Prendiamo per esempio la decisione di riaprire le librerie /(anche se con orari ridotti): una decisione del governo già contestata e peraltro non condivisa da tutte le regioni. Sto scrivendo il post e non so cosa abbia deciso la mia regione e se nella mia città, qualche libreria sia aperta o meno. Molti sono convinti che il governo abbia sbagliato le sue stime: se pensava che la gente aspettasse con ansia queste aperture per precipitarsi a comprare libri, si è sbagliato di grosso e se lo ha fatto anche per i bambini, peggio ancora! Le priorità elencate non sono tutte condivise: lasciare per ultimi parrucchieri e barbieri è una grossa sciocchezza, tutti fremiamo dalla voglia di affidarci ai nostri coiffeurs. E poi, una caterva di attività sono a lamentarsi non solo per i tempi lunghi, ma per le incertezze che ancora non sono state diradate da comunicati unici e orientativi dettati da una sola voce autorevole. Ancora una volta le regioni procedono liberamente e ben sparpagliate: chi comanda una scelta, chi invece inibisce ancora, chi si inventa il tutto aperto e chi rompe le scatole confondendo i reclusi, gli annoiati e gli insofferenti. Parlano tutti e contestano tutti, hanno ragione tutti perché non si riesce ad entrare nei problemi e puntare direttamente al cuore: i cantanti e i gruppi sono in grande difficoltà, non solo si discute sulle date programmate prima e quindi non si danno notizie ai possessori dei biglietti, ma non si danno nemmeno segnali sulla stagione a seguire. Ovvero, possono sapere orientativamente come e quando potranno stabilire le nuove date? Sono in ballo 350 milioni di euro e questo contando l'indotto è lavoro per migliaia di persone. Infine un cenno alle vacanze prossime: alcuni, anche  con autorità per parlare, affermano che le vacanze si svolgeranno puntualmente e come sempre. Altri nicchiano e non sanno dire come e se si potranno fare. Andiamo su, i tempi stringono, è vero che la paura fa novanta, ma un segnale bisognerà darlo. Anche in questo caso, non è tanto per i reclusi quanto per i lidi, gli operatori turistici e l'indotto. Si nicchia, si dice e non si dice, si resta con i dubbi e il lavoro naturalmente si blocca. La necessità primaria è che si proceda con un'ordinanza unica e valida per tutti: immaginate se il Veneto andasse per conto suo, la Romagna si inventasse qualcosa di diverso e così via tutte le regioni, ognuna con una sua disciplina. Sarebbe anarchia bella e buona che andrebbe ad aggravare i problemi già esistenti. La priorità è andare al mare e rispettare le regole: mascherine e distanze di sicurezza. Orbene, come ci si organizza? Come procedere? Il grande business delle spiagge e dei lidi, già dovrebbe patire una frenata per i turisti stranieri, non saranno certamente quanto gli anni scorsi. Ma organizzarsi in tempo sarà necessità anche per gli italiani. Una azienda modenese, ha approntato un progetto che potrebbe rispondere alle esigenze essenziali cioè distanza di sicurezza e contatti zero.

 

 

Settori circondati da plexiglass affinché chi stia dentro, resti più protetto. Resta un'idea ma non so quanto balzana: plexiglass? Roba da fare una braceria a tutti gli effetti. E' vero che i lettini potranno essere anche distanziati e a  loro volta separati da pareti mobili trasparenti e sempre in plexiglass. Ma la perplessità resta.

 

 

Che ne dite, sarebbe una soluzione o un patacca da scartare?

 
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