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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Mi sono imbattuto in una storia, o meglio nei dettagli farraginosi di una storia che coinvolge vegani e non vegani. Vecchia storia ormai, ma se i non vegani sono tranquilli, non creano problemi e mangiano ciò che gli pare, i vegani (no i vegetariani) non ci stanno e rompono i gorgioni. Annose diatribe, scontri verbosi e un'allerta che spesso sfocia in grandi discussioni anche in seno alla Comunità Europea. Premesso quindi la mia estraneità al popolo vegano che per quanto mi riguarda ha il diritto di mangiare quel che gli pare, io mangio carne e pesce oltre a verdure e ortaggi. Quindi al supermercato, il mio 51% compra ciò che ci va di mangiare, scegliendo e prendendo dai banchi le rape, i cavoli, i broccoli, le carote, le melanzane, le zucchine, i peperoni e tutto ciò che sia insalata: dall' iceberg, al radicchio, dalla romana alla riccia, dalla lattuga alla belga. Quindi, una spesa semplice e decisa, chiamando con i loro nomi i prodotti da acquistare e comportandosi come presumo facciate tutti. Se compraste carne al reparto macelleria, immagino che se voleste la salsiccia, la chiamereste col suo nome e in alternativa vi resterebbe solo da precisare se di maiale o di carne diversa, secondo i vostri gusti. Il "mostro" che vedete su e che non credo abbiate compreso di cosa si tratti, è una salsiccia! Salsiccia Vegana! E no, se quella è salsiccia, salsiccia sarai tu e tutta la razza tua, caro produttore. E su questo argomento molto stizzoso, è guerra aperta: i produttori contrari al vegano, si sono ribellati e chiedono alla CE di bloccare i nomi molto discutibili, del prodotto: "Se non c'è carne, non si può chiamare salsiccia, così come l'hamburger, senza carne che hamburger è?". Ecco svelato il motivo della guerra in atto: i produttori del vegano, ciurlano nel manico usando sotterfugi penosi per attirare il consumatore e indirizzarlo verso tutto ciò che sia vegano. Mi sono preso la briga di verificare gli ingredienti della "Salsiccia Vegana Piccante" e sono: proteine di frumento, farina di legumi (lenticchie), farina di soia, peperoncino, acqua, olio di oliva e sale marino. Niente da eccepire, magari sarà anche buona, ma non chiamatela salsiccia con la chiara intenzione di disorientare il consumatore. A parte tutto, la forma della salsiccia non la vedo proprio, inoltre, non è l'unico prodotto proposto: v'è anche la salsiccia vegana dolce (non c'è il peperoncino), il salamello, l'arrosto premium, il macinato vegano, i wurstel vegani, vega'ndu, bistecca vegana...ecc.ecc. Un bel numero di prodotti con tanti nomi dove ricorre il riferimento alla carne o al salume, ma con un dettaglio molto, ma molto significativo: nell'elenco di ciascuna proposta, non leggerete mai niente di diverso, è lo stesso elenco che ho citato più su con il solo peperoncino che si include se è presente l'aggettivo piccante. Concludo con il suggerimento dato per la preparazione del prodotto e se fosse la salsiccia piccante: "Preparatela come cucinereste la salsiccia". Azz! Molto interessante. Lo stesso per tutti gli altri prodotti: "preparatela come se fosse bistecca, arrosto, hamburger ecc.ecc.". Oh raga', una presa per il 16 come questa non l'ho mai letta, state a vedere che qualche distratto lo beccano come un...pollo...ops....proprio pollo no, come un fesso! Se tra i lettori c'è un vegano non me ne voglia: non discuto i loro gusti, ma i mezzi per vendere che sono scorretti.
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