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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ci sono momenti durante la giornata in cui siamo comodamente seduti sul divano e davanti alla tv incolore e inutilmente accesa, vegetiamo sperando che nasca uno spunto per chiacchierare: "Senti Activia, io e te abbiamo problemi di qualche genere che possano ledere il nostro lungo rapporto?". La domanda la pongo così, senza impegno, casuale e vaga: "Perché zeppolino, hai qualche problema?". "Chi io?....", riprendo continuando a fare zapping con il telecomando su cui sta scritto....è mio!: "...No Vitasnella, nessun problema particolare, sai alle volte mi vengono in mente strane idee e il cervello macina, elabora, sviscera, realizza......". "Ronf....ronf.....ronf.....". "Oh! Che fai ti addormenti mentre ti parlo?". Si scuote improvvisamente e si ricompone: "Scusa, signor Dupall, ma quando parti con le tue solite nenie dialettiche, nun ce la fo'....proprio no, è più forte di me, se potessi sintetizzare e venire al dunque, magari accorciamo e ce ne andiamo a letto...". Ecco appunto, stavo dicendo: "Certo, quando parlo io frantumo gli zebedei, quando devi esporre tu...beh, allora le cose vanno meglio, vero signora Morse? Telegrafica e sintetica!". Mi guarda interrogandomi con gli occhi e capisco che è meglio stringere: "In sintesi, volevo chiederti se talvolta passassero dalla tua testa idee omicide nei miei confronti....tu mi avvertiresti prima, vero?". "Trasecola e riprende: "Cioè, in termini spiccioli e diretti, mi stai chiedendo se ho voglia di sopprimerti e se così fosse, di informarti preventivamente? Ma siamo al ridicolo, alla boutade, all'avanspettacolo di periferia, cosa diavolo stai pensando, dove vuoi arrivare?". Sono un po' confuso e cerco di spiegarmi meglio: "Vedi amo', può succedere dopo tanti anni insieme: si litiga, si discute si tiene su il broncio, però siamo stati sempre in grado di superare gli scontri e le diatribe, quindi, mi chiedevo se mai...". "Ma se mai cosa? . "...appunto, non è che per caso, dopo alcuni litigi, magari più violenti di altri, hai mai covato uno strano e inconsueto desiderio di ammazzarmi? No, vero?". "Ma tu sei pazzo, sei fuori di testa, pensi che se avessi avuto un idea del genere, magari anche irrefrenabile, non avrei già provveduto...sai quante occasioni avrei potuto cogliere in tutti questi anni? Tranquillo ciuchino, non accadrà mai...almeno spero, tu comunque non offrirmi spunti interessanti e validi!". "Sai? mi sto fissando con tutti questi femminicidi, questi delitti dettati da motivi sciocchi e fuori da ogni logica...", mi interrompe: "Ma stai parlando di femminicidi quindi non ti riferisci alla tua eventuale dipartita? Per caso...mi stai portando in carrozzella e sei tu che stai pensando a...". Immediatamente sono io a fermarla: "...Ma no, io non lo farei mai e lo sai, tuttavia, mi spaventano molto quei casi in cui la donna si inventa modi e mezzi tali, da rabbrividire!", e lei di rimando: "Ovvero, ti riferisci a cosa?". Tentenno: "Aspettare il sonno profondo per procedere...chessò...tagliando la gola all'uomo, oppure svenarlo e farlo morire dissanguato, oppure avvelenarlo con una cena particolare e aspettare che durante la notte tiri le cuoia...insomma, ci sono tanti modi per procedere....". E' basita, la ricca panoramica che le ho illustrato sembra che la interessi: "Carle' non so se è stata pesante la cena di questa sera oppure senza che me ne accorgessi, hai bevuto un bicchier di vino di troppo, stai farneticando come non mai e quindi, dai...andiamo a letto e finiamola qui, non vedo i presupposti per continuare la conversazione". Si alza e si avvia, mentre io spengo il televisore e rimetto a posto i cuscini. Lei imbocca il corridoio per la camera da letto e mentre la seguo, mi dice: "Comunque, non li hai elencati tutti i modi per infliggere una punizione esemplare ad un uomo che lo meriti, ci sono le parti basse che si potrebbero evirare!". Mi accingo a risponderle quando intravedo nella sua mano destra, un coltellaccio da cucina. "Scusa Morticia....se permetti dormo nella camera degli ospiti...". Cammina Otello, non temere....ti terrò sveglio per tutta la notte!". E certo, mi sono detto, con 'sta lama di Damocle che pende, chi riuscirebbe a dormire! Ma perché non sto mai zitto?
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