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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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No, non è mio...magari lo fosse! Con quello che è costato e con ciò che spenderei per mantenerlo, sarebbe una follia! Non lo è per il suo proprietario oligarca russo Andrei Melnichenko, miliardario sfrontato che lo ha pagato 425 (più o meno) milioni di euro, con tutti i comfort di cui sia dotato compresa la macchinetta per tagliare il burro, 12 uomini di equipaggio incluso il comandante e costi di ormeggio, siamo a parlare di centomila euro al mese (circa). E' un gioiello invidiabile e...irraggiungibile al momento: è fermo nel porto di Trieste poiché ha subito la stessa sorte di altre costosissime imbarcazioni "congelate" dalla Guardia di Finanza ai signorotti russi danarosi e spendaccioni. A seguito delle misure speciali ordinate dal Ministero delle Finanze e a causa della guerra in Ucraina, l'EU e l'America hanno bloccato decine e decine di questi lussuosi yacht un po' dappertutto e dove hanno potuto, come "punizione" esemplare colpendo i russi nelle persone più vicine a Putin. Queste misure prese, purtroppo hanno distratto chi di dovere e poiché non sono sequestri emessi dalla magistratura italiana, sono beni sotto la custodia e la cura del governo italiano. E qua cari amici, casca l'asino con tutte le scarpe! In altri termini e passando a una facile descrizione, siamo responsabili assoluti dei beni, dobbiamo restituirli in perfetto stato, senza alcuna defezione, rispettando le dovute manutenzioni e pagando tutte le spese e gli oneri dovuti. Roba che ci dissanguerà, ci svuoterà le casse dell'erario e per cosa? Per un gesto plateale che all'atto pratico, non è servito a niente. Ovvero, la guerra continua, gli oligarchi non hanno potuto fermare l'orrore della morte e della distruzione e il vate Putin, se ne è fregato una bella minchia di ascoltare le loro petulanti argomentazioni. Morale della favola: non sappiamo quanto durerà la guerra, noi saremo legati alle nostre pesanti responsabilità e dobbiamo anche sperare che tutto ciò che sia a nostro carico, venga eseguito a dovere. Per la serie: "Sono l'oligarca Andei Melichenko, sono qui per ritirare il mio yacht..." e mentre sale a bordo: "...ops...ma qui vedo un graffio. Ora provvedete alla dovuta riparazione!". Roba che un rogito notarile non basterebbe. Pure io vorrei chiamarmi Andrei...Andrei Periboski! Ancora una volta: siamo italiani e pure fessi!
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