|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« SCOOP ECCEZIONALE.... | CI VUOLE NASO PER CERTE COSE » |
Segue dal post di ieri:
...la tragedia! Il panico, il terrore di fronte alla brutale scena è devastante: un fuggi fuggi generale per abbandonare la spiaggia e addentrarsi nella foresta disabitata. Il gruppo dei 400 sopravvisuti non sa dove nascondersi, come difendersi. Ecco che il comandante della nave, facendosi coraggio, prende in mano la situazione e invita gli altri a non disperdersi, a non dividersi perchè la loro unica forza è proprio nell'unione compatta. La sera dopo il fantasma con la Honda nera si presenta di nuovo davanti a loro e dice: "Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con la testa nera, con gli occhi neri, con le sopracciglie nere, con la barba nera, con il cappello nero, con la biancheria intima nera, con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia nera e con la mitica moto "Honda" nera. Oggi mangio altri 200 di voi". E ancora una volta, orribilmente, la spaventosa figura onnivora, divora in un attimo le 200 persone colte a caso nel gruppo e sparisce in sella alla sua moto Honda nera. Una drammatica scena, un manipolo di disperati ormai in pugno ad una creatura sovvranaturale e spietata. Cercano di farsi coraggio tra di loro, ma la rassegnazione è dilagante: sanno che per loro è finita. Puntualmente, la sera successiva, la barbara creatura è davanti a loro: "Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con la testa nera, con gli occhi neri, con le sopracciglie nere, con la barba nera, con il cappello nero, con la biancheria intima nera, con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia nera e con la mitica moto "Honda" nera. Oggi mangio altri 199 di voi". E così, tra la sorpresa di tutti i naufraghi, prende tutti i rimanenti ed escluso il comandante, li divora in un sol boccone. L'immonda creatura, crudele e sazia, lascia il comandante e sparisce sulla sua Honda nera. Il sopravvisuto non sa cosa fare, sa di essere il prossimo, il solo, l'unico fiero pasto della immonda creatura. Cerca un nascondiglio sicuro, un posto dove non possa essere trovato. Girovagando sull'isola, ad un certo punto vede, nascosta tra il fitto fogliame, una moto quasi nuova, una Kawasaki nera in perfetto ordine e con il serbatoio pieno. Pensa che appartenga al fantasma, forse è una moto di riserva. Oppure c'è qualcun altro sull'isola. Si rincuora il comandante, forse non è finita per lui. Mette in moto il mezzo e parte per allontanarsi il più possibile. Purtroppo, per la sua l'ultima cena, si presenta ancora il maledetto: Il fantasma con la Honda nera lo insegue, lo raggiunge e in attimo lo divora. Fine della storia, o meglio, di una parte della storia.
Vi ha intrigato il racconto? Leggerlo è riduttivo, vederlo sceneggiato e con gli effetti speciali sarà bellissimo. Tuttavia c'è anche una bella morale che si può trarre da quanto letto, anzi, è solo per la morale che vi ho proposto il racconto: ora sapete con estrema certezza che una moto Honda è più veloce di una moto Kawasaki. Vi sembra poco?
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|