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IL RITORNO DEL FANTASMA NERO...

Post n°1153 pubblicato il 10 Settembre 2014 da monellaccio19
 

Segue dal post di ieri:

...la tragedia! Il panico, il terrore di fronte alla brutale scena è devastante: un fuggi fuggi generale per abbandonare la spiaggia e addentrarsi nella foresta disabitata. Il gruppo dei 400 sopravvisuti non sa dove nascondersi, come difendersi. Ecco che il comandante della nave, facendosi coraggio, prende in mano la situazione e invita gli altri a non disperdersi, a non dividersi perchè la loro unica forza è proprio nell'unione compatta. La sera dopo il fantasma con la Honda nera si presenta di nuovo davanti a loro e dice: "Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con la testa nera, con gli occhi neri, con le sopracciglie nere, con la barba nera, con il cappello nero, con la biancheria intima nera, con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia nera e con la mitica moto "Honda" nera. Oggi mangio altri 200 di voi". E ancora una volta, orribilmente, la spaventosa figura onnivora, divora in un attimo le 200 persone colte a caso  nel gruppo e sparisce in sella alla sua moto Honda nera. Una drammatica scena, un manipolo di disperati ormai in pugno ad una creatura sovvranaturale e spietata. Cercano di farsi coraggio tra di loro, ma la rassegnazione è dilagante: sanno che per loro è finita. Puntualmente, la sera successiva, la barbara creatura è davanti a loro:  "Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con la testa nera, con gli occhi neri, con le sopracciglie nere, con la barba nera, con il cappello nero, con la biancheria intima nera, con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia nera e con la mitica moto "Honda" nera. Oggi mangio altri 199 di voi". E così, tra la sorpresa di tutti i naufraghi, prende tutti i rimanenti ed escluso il comandante, li divora in un sol boccone. L'immonda creatura, crudele e sazia, lascia il comandante e sparisce sulla sua Honda nera. Il sopravvisuto non sa cosa fare, sa di essere il prossimo, il solo, l'unico fiero pasto della immonda creatura. Cerca un nascondiglio sicuro, un posto dove non possa essere trovato.  Girovagando sull'isola, ad un certo punto vede, nascosta tra il fitto fogliame, una moto quasi nuova, una Kawasaki nera in perfetto ordine e con il serbatoio pieno. Pensa che appartenga al fantasma, forse è una moto di riserva. Oppure c'è qualcun altro sull'isola. Si rincuora il comandante, forse non è finita per lui. Mette in moto il mezzo e parte per allontanarsi il più possibile. Purtroppo,  per  la sua l'ultima cena, si presenta ancora il maledetto: Il fantasma con la Honda nera lo insegue, lo raggiunge  e in attimo lo divora. Fine della storia, o meglio, di una parte della storia.

 

Vi ha intrigato il racconto? Leggerlo è riduttivo, vederlo sceneggiato e con gli effetti speciali sarà bellissimo. Tuttavia c'è anche una bella morale che si può trarre da quanto letto, anzi, è solo per la morale che vi ho proposto il racconto: ora sapete con estrema certezza che una moto  Honda è più veloce di una moto Kawasaki. Vi sembra poco?

 
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PAOLA11O
PAOLA11O il 11/09/14 alle 16:02 via WEB
Buon pomeriggo.....Una riflessione.....Se guardiamo solo con occhio umano, siamo portati a dire che il cammino dell’uomo va dalla vita verso la morte. Questo si vede! Ma questo è soltanto se lo guardiamo con occhio umano. Gesù capovolge questa prospettiva e afferma che il nostro pellegrinaggio va dalla morte alla vita: la vita piena! Noi siamo in cammino, in pellegrinaggio verso la vita piena, e quella vita piena è quella che ci illumina nel nostro cammino! Quindi la morte sta dietro, alle spalle, non davanti a noi. Davanti a noi sta il Dio dei viventi, il Dio dell’alleanza, il Dio che porta il mio nome, il nostro nome, come Lui ha detto: “Io sono il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe”, anche il Dio col mio nome, col tuo nome, col tuo nome…, con il nostro nome. Dio dei viventi! … Sta la definitiva sconfitta del peccato e della morte, l’inizio di un nuovo tempo di gioia e di luce senza fine. Ma già su questa terra, nella preghiera, nei Sacramenti, nella fraternità, noi incontriamo Gesù e il suo amore, e così possiamo pregustare qualcosa della vita risorta. L’esperienza che facciamo del suo amore e della sua fedeltà accende come un fuoco nel nostro cuore e aumenta la nostra fede nella risurrezione. Infatti, se Dio è fedele e ama, non può esserlo a tempo limitato: la fedeltà è eterna, non può cambiare. L’amore di Dio è eterno, non può cambiare! Non è a tempo limitato: è per sempre! E’ per andare avanti! Lui è fedele per sempre e Lui ci aspetta, ognuno di noi, accompagna ognuno di noi con questa fedeltà eterna.
 
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