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PUNTI DI VISTA

Post n°1187 pubblicato il 13 Ottobre 2014 da monellaccio19
 

       
                                                              Sorprenderebbe apprendere che oggi, una buona parte  degli italiani, vorrebbe ritornare a scuola? Già proprio così, uomini  e donne, hanno confessato questo desiderio: tornare a scuola! Adesso magari state pensando che  è tornata la voglia di riprendere a studiare e rifare tutte quelle esperienze che un tempo hanno fatto parte della nostra storia e della nostra vita. Mi spiace deludervi, ma gli italiani tornerebbero  a scuola solo per fare sesso con gli insegnanti dei figli. Azzarola, siamo arrrivati a questo? Ebbene sì, siamo eccitati, la fantasia galoppa se su oltre 24.000 intervistati, si rileva che il 67% dei maschi ambirebbe a fare sesso con la prof del figlio  e, udite udite, il 79% delle donne con il prof del figlio. Selezionando ancor di più, giusto per non generalizzare, il target più ricercato è quello dei professori di liceo, 43%, seguito dall’insegnante di scuola media, 28%, e la sorpresa più grande di tutte: il docente di religione.

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 La distinzione, tanto per essere ancora più precisi, è sostanziale tra uomini e donne: i maschietti lo farebebro solo per la fisicità della prof o maestra, mentre le donne molto meno triviali, sono attratte dai prof non tanto per la loro presenza quanto per la materia che insegnano: in primis c'è la letteratura, seguita da filosofia, storia e infine lingue straniere. Insomma una ricerca che ha un sapore antico: noi ragazzi anziani, non abbiamo vissuto  queste esperienze, abbiamo avuto ben poche occasioni per sbirciare, le cattedre erano sempre belle chiuse davanti e di gambe più o meno accavallate, di racchie  o di bone,  ne abbiamo  viste poche. Se capitavano e la cattedra consentiva una buona visuale, era un picchiettare continuo di penne che cadevano a terra  e di ragazzi che si chinavano per raccoglierle! Una volta ricordo che a tale sceneggiata, l'insegnante che aveva capito tutto (bella forza la stronza), ordinò di lasciare per terra le penne cadute. E così fu!!! Appena disse: "Ora aprite il quaderno e scrivete questa traccia...". Io e altri tre amici, ci stendemmo sul pavimento per scrivere! E chi si permetteva   di disubbidire? Scrivemmo la traccia, sbirciammo le gambe e infine, beccammo tre  giorni  di sospensione. Ne valse la pena però: me le ricordo ancora oggi quelle gambe!!!
  

 
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Rispondi al commento:
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/10/14 alle 15:23 via WEB
A proposito di gambe mi viene in mente che nel 1912 (io non ero presente) alle Folies-Bergère a Parigi, per la prima volta, si intravide per un attimo una ballerina sul palcoscenico mettere in mostra il pube. Lo stupore degli spettatori fu grande, mentre il timore dell'impresario fu immenso, perchè credeva che, per eccesso libidico, molti spettatori potessero salire sul palco. Non avvenne nulla di ciò che si temeva. Il pubblico, pur avido e voglioso, si stupì soltanto e rimase inchiodato al suo posto. Prima del 1912 la massima esibizione della nudità in Europa era consentita dal cancan del Moulin Rouge, dove le ballerine esibivano le cosce inguainate in calze nere e dove la spaccata era considerata una esplosione erotica.
 
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