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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Sapevo a cosa sarei andato incontro quando ebbi in regalo lo smartphone: avevo previsto le difficoltà d'uso perché sono una capra che si ostina a non leggere il manuale e le modalità d'uso: so' pigro!!! Mi scoccio, non ho voglia e sono insofferente a tutto ciò che richiede applicazione. Tuttavia, il possesso dell'orpello mi ha messo nella condizione di ricevere telefonate, messaggi e contatti con il Whatsapp da parte di alcuni di voi che mi onorano di cotanta amicizia. Inoltre e questo non è poi tanto piacevole, c'è Sugo che provvede, essendo il più tecnologico tra noi, a subissarci di "Vazzapp" di ogni genere: filmatini, foto, storielle e tutta la spazzatura che a sua volta riceve dalle sue fonti private. Lo confesso, il 99,9% (periodico) del materiale va sul pesante, roba che dopo aver visto, sono costretto a cestinare per evitare che le ragazze vedano quali "argomenti" tratti il nonno acculturato! Però, talvolta capita qualcosa di carino, non necessariamente osè e meritevole di divulgazione. Oggi è domenica e approfitto dello scarso impegno, per raccontarvi una storiellina che farà meditare i maschietti e renderà giustizia alle femminucce. In un importante laboratorio di ricerca viene effettuato un esperimento unico nel suo genere: un neurone femminile viene trapiantato in un cervello maschile. Il neurone, appena ripresosi dallo shock, comincia a guardarsi attorno e nota subito di trovarsi in un grande spazio vuoto, buio e silenzioso. Meravigliato e soprattutto preoccupato, comincia a chiedere se ci fosse qualcuno. Il silenzio è sempre più assordante, l'ansia del neurone aumenta e così alzando perentoriamente la voce: "Ehilà, c'è qualcuno?". Niente, silenzio assoluto! La situazione si fa disperata, comincia a pensare che rimarrà solo lì dentro per tutta la vita. L'angoscia si impadronisce del povero neurone femminile, cerca ancora, gira in quel grande spazio vuoto e grida: "Ma possibile che non ci sia nessuno che mi senta?". Comincia a piangere, capisce che ormai è la fine, quando all'improvviso sente un rumore, si gira e vede un altro neurone che gli si avvicina. Gli corre incontro felicissimo e lo abbraccia. L'altro neurone, piuttosto stupito, lo tranquillizza, lo calma e chiede perché pianga: "Sono appena arrivato, pensavo di essere solo e mi sono spaventato!". L'altro, stupito, lo redarguisce: "Ma scherzi? Questo è un cervello maschile, non esiste altro posto più affollato di questo, siamo tantissimi qua, attivi e sempre in movimento". Il neurone femminile tranquillizzato: "Grazie al cielo, sono felice e contento...ma... ma dove sono tutti gli altri?". "Gli altri?..." Chiede il neurone maschile disorientato: "Gli altri...beh succede spesso che non siano qua...non sono qua perché c'è una festa giù nel pisello. Io sono risalito solo per prendere dell'altra birra!".
Buona domenica a tutti,uomini e donne!
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