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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Venerdì Santo. Non è un caso che avvii il post rammentandovi la ricorrenza religiosa odierna. Dovete sapere che fu portata davanti alla corte europea di Strasburgo il caso di una signora finlandese residente in una città italiana, la quale chiedeva di togliere il crocifisso da tutti gli uffici pubblici e da tutte le scuole della nostra nazione. Il motivo: "Il crocifisso vìola la laicità dello Stato". Nei giorni scorsi, finalmente, la stessa Corte ha dato ragione all'Italia assolvendola dall'imputazione di mancato rispetto dei diritti umani e pertanto, viene ripristinata l'affissione del crocifisso ...dove ci pare e piace....con buona pace di chi si sente violato nei suoi diritti. A parte il commento del Vaticano che definisce storica codesta sentenza, desidero ricordare che il Cristo in Croce rappresenta per noi italiani, un simbolo storico e culturale poiché sintetizza i valori del cristianesimo europeo e dell'occidente tutto. Anzi, proprio quei valori che sono dignità umana, libertà e rispetto di tutti,conducono all'unione e no alla divisione, alla fratellanza e no al contrasto religioso e di fede con altre professioni. La laicità del nostro paese non è mai stata e non sarà mai in pericolo e i fatti lo dimostrano. Men che mai nelle scuole dove sono salvaguardate le religioni e le etnie diverse. Per dovere di cronaca la sentenza europea è stata espressa con 15 voti favorevoli e due contrari: credo non vi siano dubbi sulla compattezza dei favorevoli. Ora alla luce della sentenza, speriamo che oltre alle aule scolastiche, il crocifisso "torni" anche a Montecitorio dove fu rimosso. Infine, tanto per chiudere l'argomento, vi riporto le gesta di un noto, almeno per le cronache visto che di bravate ne ha fatte altre, professore di una scuola superiore di Terni: il coraggioso (sic) docente ha arbitrariamente tolto il crocifisso dall'aula dove insegna. E' evidente, innanzi tutto, la sua appartenenza politica peraltro sottolineata, dalla presa di posizione del suo sindacato COBAS contro il provvedimento comminato dalla scuola contro il suo intemperante gesto. Un bel e ricco mese di sospensione senza stipendio!!! Ben gli sta, così impara a comprendere che il Cristo in Croce non farà mai male a lui (povero cristo) e men che mai, con la sua sofferta presenza, a tutti coloro costretti a condividere lo stesso luogo in cui, fatalmente per loro, possa capitare di stare insieme: un'aula scolastica in questo caso. Noi cattolici, credenti cristiani, saremmo quelli da eliminare, combattere e magari uccidere; noi potremo non perdonare queste persone violente, eppure il nostro credo in tal senso ci spinge, ma il nostro DIO lo fa tutti i santi giorni dell'anno. Se non è LUI il paziente, chi potrebbe?
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