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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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E' il momento giusto questo per sensibilizzare le sopite coscienze. Le vacanze estive purtroppo evidenziano puntualmente la carenza di sangue, i donatori scarseggiano per ovvi motivi e le necessità aumentano preoccupando fortemente chi deve far fronte alle emergenze. Ecco quindi che abbiamo avvertito, io e altri amici, la forte spinta a donare e approfittando della presenza dell'emoteca mobile attrezzata per le donazioni, l'altra mattina ci siamo recati di buon'ora e a digiuno per assolvere ad un...piacere!!!! Non eravamo in molti però era confortante vedere altri che si accingevano all'operazione più altruista che esista al mondo. Addirittura c'era anche una suora tra gli astanti, poi gente in bermuda e canottiera, gente solo con mutande da bagno, insomma, l'occasione era quella giusta. Si entrava due per volta e pazientemente abbiamo atteso il nostro turno. Io sono stato chiamato insieme alla suora e questa opportunità mi ha consentito di sbirciare meglio ciò che era possibile notare visto che indossava l'abito talare. Era giovane, non bella e nemmeno brutta, magari insignificante, ma l'abito monacale molte volte non rende giustizia a chi lo indossa. Ci siamo accomodati ognuno sulla propria poltrona e offerto il braccio per l'ago. Continuavo con assoluta indifferenza a sbirciare la monaca mentre tirava su la manica. L'infermiera a lei destinata, mentre si accingeva all'operazione, l'ho sentita esclamare: "Sorella ma questo è un tatuaggio?". Incuriosito e istintivamente, ho volto lo sguardo per vedere ciò che l'infermiera aveva notato: strabuzzo gli occhi per ciò che ha colpito e disorientato la donna. La suora aveva tatuato sull'avambraccio un pene, avete letto bene, un pene, un normale ma indiscutibile pene! Alla domanda imbarazzante, tuttavia, la suora ha risposto con assoluta calma e sufficienza: "No, non è un tatuaggio, è solo...una voglia!". Orbene, non vado oltre altrimenti illazioni e supposizioni maliziose si sprecherebbero, epperò, quando abbiamo finito e siamo usciti, mi sono permesso avvicinare la suora accompagnandola per un breve tratto di strada: volevo capire bene se per pene intendesse l'organo maschile o pene inteso come angosce, sofferenze, tormenti. Sapete cosa mi ha risposo? Non ve lo dico: DONATE IL SANGUE! Potreste incontrare in quella circostanza la vostra monaca o il vostro frate.
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