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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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E' vero, non ci sono più i barbieri o i parrucchieri di una volta. Già sto sbagliando appellandoli nel modo che non preferiscono e vi dissi tempo addietro che il primo che si permetteva pronunciare la parola "barbiere" nel locale che frequento, veniva preso di peso e buttato fuori; se poi era già sotto taglio, shampoo o barba, non cambiava niente, rimaneva sul marciapiede con l'ampio asciugamano addosso e tutto pieno di schiuma (viso o testa), sotto lo sguardo incuriosito dei passanti. Restava così fino a quando non gli buttavano fuori la sua roba: giaccone, giacca, smartphone ed eventuali occhiali. Non ci sono più quei bei locali tipici di un tempo, quando non interessava tanto andarci per barba e capelli, ma per chiacchierare, fare "salotto" più che "salone da barba". Era un chiacchiericcio continuo e interminabile: il barbiere titolare o un suo lavorante dava l'avvio scegliendo casualmente l'argomento e gli astanti, coloro in attesa e quelli già sotto camicione, partivano con le proprie idee, le posizioni politiche, sportive, sociali, insomma, non v'era argomento che fosse sconosciuto: tutto sapevano e se non sapevano, raccontavano cazzate incredibili. Intendiamoci, i parrucchieri per signore non erano da meno, la stessa solfa ma al femminile, più eleganti, più raffinate e più colte grazie anche alla marea di riviste femminili a disposizione dei clienti. Gossip a tutto spiano, un chiacchiericcio fitto fitto, un coinvolgimento totale che nessuno anche a volerlo, poteva evitare. Anche oggi funziona più o meno così, solo che il tempo è tiranno, si accede per appuntamento per sbrigarsi presto a causa dei tanti impegni. E poi ammettiamolo: i problemi, l'ansia, il lavoro, la famiglia sono situazioni più pressanti rispetto a qualche anno fa e molto spesso, non si ha voglia di chiacchierare e men che mai, di essere coinvolti in una conversazione più o meno allargata tra lavoranti e clienti. A volte si avverte il bisogno di rilassarsi, di impiegare quel tempo in silenzio per raccogliere i pensieri e riflettere. Se prendesse piede l'ottima iniziativa di un grande coiffeur a Cardiff (Galles), sarebbe un buon traguardo proporre in giro la "silent chair": un accordo serio e onesto tra lavorante e cliente, un silenzio assoluto dopo aver precisato il tipo di intervento richiesto. Non si chiacchiera, mutismo completo e garanzia di silenzio assoluto! Soddisfatti o rimborsati è la regola. Mo' una domanda mi pongo: che significa rimborsati? Che ti danno indietro i capelli tagliati o la barba rasata????
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