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C'ERA UNA VOLTA IL FESTIVAL DI SANREMO

Post n°1648 pubblicato il 06 Febbraio 2016 da monellaccio19
 

 

Vi avverto, nel caso vi foste distratti, che martedì 9 febbraio inizierà il Festival di Sanremo 2016. Son passati sessantasei anni da quel fine gennaio in cui esordì la più grande kermesse della canzone italiana. Una manifestazione unica nel suo genere, una gara che solo veri professionisti potevano accettare. Il tempo però non è stato galantuomo in questo caso e oggi dopo 66 anni, siamo ancora a parlare di un festival che è tutto tranne che una gara vera e propria tra big della musica leggera italiana e ancor di più, una gara tra canzoni italiane nuove ed inedite. Infatti, come si ebbe a stabile a suo tempo, si chiama festival della canzone proprio perché in gara ci sono le canzoni e se un grande cantante perde, non è poi la sconfitta della sua carriera e/o della sua popolarità: se c'è sconfitta è solo della canzone presentata. Tanto è vero, che negli anni passati il mercato stabiliva il vero, reale vincitore: la vendita di un disco certificava la bontà del successo! Gli anni sono trascorsi e man mano, questo Festival ha cambiato pelle, disattende gli scopi per cui era stato ideato e portato avanti per alcuni decenni e infine, rimane solo un grande spettacolo di varietà. Abbiamo solo una piccola speranza: prestare ascolto alle nuove otto proposte "giovani" perché quanto meno, da loro ci si aspetterebbe un sorpresa, una canzone che ci rimanga, che prenda subito al primo ascolto. Ebbene, gli otto bravi e baldi cantanti in gara quest'anno si possono già ascoltare con le loro proposte e devo dire che sono piuttosto deludenti: musiche appiattite sullo stesso tempo ritmico e con testi di una banalità unica. Niente che ti acchiappi subito, niente che la mattina dopo si canticchi o si fischietti mentre ci si rade o mentre si faccia la doccia. Insomma, date per scontate le prestazioni dei big e dei loro potenziali successi, si spera sempre nelle nuove proposte e non dimentichiamo che gli anni scorsi tra i giovani, ci sia stato qualcuno che sia emerso molto bene. Ho l'impressione che quest'anno ci sarà delusione per i più attenti e più esigenti. Resta tuttavia il grande evento, il super spettacolo indiscutibile ricco di ospitate a volontà e cantanti a iosa. Insomma, una kermesse che del festival e della sua iniziale identità non ha più nulla, a parte il luogo dove si svolge. Una manifestazione che si trascina sotto false spoglie e che viene spacciata per ciò che non è più da anni. Ma sapete come funziona: serve alla RAI, serve al Comune di Sanremo, serve agli ospiti che prendono "cachet" corposi frutto dei nostri canoni, serve alla case discografiche per tirare a campare perché i CD non si vendono più e infine serve alle ricche sponsorizzazioni dei soliti noti: gestori telefonici, grandi marchi internazionali e nazionali e alle auto da vendere con la rottamazione vantaggiosa. Detto questo e assodato che trattasi di un favoloso spettacolo di varietà come se fanno dappertutto e belli pure, perché non...rottamare anche Sanremo? 

 
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g1b9
g1b9 il 06/02/16 alle 13:18 via WEB
" Cari amici, vicini e lontani...! La sento ancora quella voce, Nunzio Filogamo, che per anni annunciò e condusse il festival di San Remo alla Radio. Tutti in silenzio ad ascoltare quella scatola magica che mandava in onda canzoni e canzoni. Grandi cantanti come Nilla Pizzi,Achille Togliani, Gino Latilla, Natalino Otto e tanti altri che si alternavano al microfono. Ogni canzone veniva ripetuta da due cantanti diversi con una diversa orchestrazione e poi la scelta , le giurie che votavano nelle sedi Rai sparse in tutta italia e poi lei, la canzone regina che vinceva il festival , che tutti, o quasi, già canticchiavano. Poi arrivò la televisione e per diversi anni continuò ad essere quel festival di San Remo, uno spettacolo televisivo piacevole, ben condotto, come sapeva fare la RAI di quei tempi. Ricordo l'anno in cui vinse Domenico Modugno, la notte stessa in cui la sua canzone vincente cambiò titolo spinta dal grande successo. La stessa notte tutta l'Italia cantava " Volare". Altri tempi, amavo ascoltare , vedere poi il festival in compagnia di amici, divertirci come matti cantare . Poi , quando divenne quello che tu descrivi nel tuo post, che condivido appieno, non lo guardai più, non mi interessa per niente, anzi mi infastidisce la risonanza mediatica che riesce ad avere ancora come tutto ciò che è solo esibizione di sfarzo!
Buon fine settimana carissimo Carlo!
 
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