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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Non so se sarà strutturato così o avrà altre forme più futuristiche e tali da immaginarlo come un ponte da film. Resta comunque un sogno inseguito da oltre quarant'anni: se ne parla da allora e nonostante la buona volontà dei tanti governi sparsi nel tempo, mai si è andati oltre il...parlarne. Sembra una brutta bestia, un impresa da villanzoni, una struttura che non serve a nessuno e men che mai all'Italia. Sarà che non ci sia mai stato il "mangia mangia" per tutti, sarà che gli accordi sotto banco siano saltati all'ultimo momento, certo è che di 'sto ponte più che parlarne non si può! Ora il governo nella persona del suo presidente, rimette la palla in campo e accenna alla possibilità di parlare concretamente del Ponte sullo Stretto. Allora, lui può averlo fatto per portare voti al referendum a cui tiene tanto: il SI al quesito referendario, è un traguardo a cui ci tiene molto Renzi, quindi è pronto a battersi su tutti i livelli pur di riempire il suo paniere di voti. Ha contro ovviamente i sostenitori del no e quelli sono pronti a dire no a tutto ciò che dice il presidente del consiglio. L'altro giorno passando vicino a Palazzo Chigi e notando un capannello di persone, ha intravisto Brunetta, Cuperlo, Bersani, Di Maio e Salvini che chiacchieravano amabilmente. Si è avvicinato e: "Raga', si prende un caffè insieme? Offro io...". Una sola corale risposta c'è stata come se fossero d'accordo da due settimane prima: "NO! Grazie". Per cui, con i no detti per istinto e per fare opposizione, non si va da nessuna parte. Tornando al problema ponte a alla eventuale decisione di ripartire con la proposta, ho voluto approfondire come e perché Renzi abbia ripreso l'argomento ben sapendo che anche chi negli anni scorsi sia stato fervido sostenitore della costruzione, oggi essendo oppositore, deve dire per forza no. Allora scartabellando filmati e interviste, dichiarazioni e mezze parole dette a labbra strette, ho capito che la storia del ponte sullo stretto è frutto di una cattiva interpretazione di alcune sue parole fraintese. Resta sicura solo la fine (accadrà ma come è normale che sia per l'opposizione, non sarà per merito suo) della Salerno-Reggio Calabria per il 22 dicembre del 2016. E un onere gravoso cinquantennale, grazie a Renzi ce lo siamo tolto. Chissà perché in cinquant'anni mai nessuno ci sia riuscito. Il ponte invece si farà, sarà sullo stretto e servirà a tutti.
Avevamo tutti capito male, una interpretazione prevenuta e pregiudiziale nei confronti di Renzi. Il ponte sarà sì sullo stretto, ma no su quello a destra bensì su quello a sinistra sulla cartina: una possibilità per arrivare in Italia senza problemi, con un eccezionale incremento del turismo, del commercio e della nostra malandata economia. Ipse dixit!
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