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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Erano i primissimi anni sessanta e la RAI sul suo unico canale mandava in onda ogni sabato sera il varietà, ovvero, ispirandosi al classico e allora in voga spettacolo teatrale, metteva in scena uno show simile, ma con i tempi televisivi che ovviamente non erano né teatrali, né cinematografici. Era il tempo del bianco e nero, era il momento di una grande coppia di ballerine: le celebri gemelle Kessler. A parte il successo dello show televisivo che allora muoveva i suoi primi passi, accadde qualcosa che stupì i telespettatori più attenti: vedere le bellissime ragazze tedesche fare spettacolo con rigorose e imperscrutabili calze nere, lasciò di stucco i maschietti...specialmente. L'abbigliamento era il classico corpetto che finiva all'inguine, quindi le gambe totalmente scoperte ma....niente da vedere sotto quelle coltri spacciate per collant. Fu spiegato dopo le proteste e le domande lecite, la ragione per cui la direzione decise di coprire le gambe scoperte: il pubblico non era pronto a superare un impatto così "violento", prima serata e bambini davanti al video, un rischio che l'azienda non poteva correre. E questo è valso anche per le altre ballerine generiche e per le prime ballerine del tempo: mi ricordo una certa Annamaria Delos, poi una americanina che faceva coppia con Don Lurio, Lola Falana e altre ancora: tutte coinvolte con la loro bellezza, brave ballerine, ma le gambe...ma le gambe no! E veniamo ai giorni nostri: la sera dell'otto dicembre mi è capitato di seguire mentre cenavo, "Affari Tuoi". Era in gara una barese tale Laura Farinòla una carina signora di quaranta anni che purtroppo ha vinto appena 50 euro. La signora è bassina non molto alta, indossa un vestitino molto corto e stando seduta su uno sgabello, fatalmente l'orlo del vestito sale abbondantemente mostrando una buona parte delle cosce. Niente di speciale, gambe non da primato, carnose e piazzate. Il programma va avanti per un bel po', le gambe non si vedono sempre poiché una sola telecamera, data la sua posizione, può inquadrare di lato la Laura. Ebbene, non ho notato che il cameraman indugiasse mai sulle gambe scoperte della barese, però quando le scene richiedevano la sua ripresa, era sempre la stessa inquadratura: gambe abbondantemente scoperte. Beh, non so come sia accaduto, ma qualcuno dall'alto deve avere chiesto di porre fine a quella esibizione involontaria e provvedere di conseguenza. C'è stata animazione a quel punto, e il buon e pronto Flavio, nel fare un fugace riferimento al "problema" ha ottenuto un grande scialle nero che ha provveduto a posare sulle gambe della concorrente per coprirle. Vi riporto tutto ciò perché a volte cerco di ragionare sulle cose che accadono, ma ho difficoltà a realizzare, quindi aiutatemi: con tutto ciò che passa in tv, specie sulle "private" dove si vede e si sente molto, ma molto di più, perché dovremmo stupirci, aborrire, respingere un paio di gambe in mostra a causa del vestito? A causa di quegli abitini, avete mai notato il colore delle mutande delle tante che passino nei programmi soliti di Mediaset? Allora qual'è la differenza tra RAI e Mediaset: la tv di stato ha i suoi limiti e la tv privata no? Usiamo due morali, due etiche per fissare i limiti di una coscia, ossia, fino a dove si può sbirciare? E infine porre limite ad un...limite, non è poi un'impresa difficile tale da creare scuole di pensiero diverse? Cosa ci divide dall'essere spettatori di una tv privata e spettatori della RAI?
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