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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Non so se vi capiti ciò che succede a me e ad altre persone che noto spesso in difficoltà alle casse. Mi riferisco alle casse in genere e in particolare a quelle dove si paga la spesa ai mercati, ai supermercati, ipermercati e negozi in genere dove viga ancora il malvezzo del prezzo frazionato. Fateci caso, in tanti luoghi, in tanti esercizi commerciali, il massimo del frazionamento si calcola a 50 centesimi; esempio: un prezzo compreso tra 17 e 18 euro, possiamo trovarlo a 17,50 euro ma non altro. Mentre nei posti dove si comprano generi alimentari e affini, ovvero nei supermercati ed esercizi simili, il prezzo segnato e magari conveniente, è sempre frazionato all'esasperazione. Pertanto ci confrontiamo ancora con il centesimo e con il risultato che si risparmi da una parte (sarà vero?) e dall'altra, se si paga in contanti e non abbiamo spicciolame a disposizione, andiamo in crisi per raccogliere il resto. Pensiamo al cartaceo innanzi tutto: dai 5 euro in su, raccattiamo prima le banconote, poi passiamo alle monete. 3/4/5 pezzi in media a secondo di ciò che dobbiamo pagare e il conseguente resto che riceviamo. Quelle, per non perdere tempo e non avendo un portamonete specifico, le poniamo in tasca. Quindi c'è da controllare il resto se è giusto, riporre le banconote nel portafoglio e le monete da versare nelle tasche dopo aver fatto conti veloci sulla giustezza dell'importo. E magari dietro di noi, se siamo un po' lenti, c'è gente in attesa che sbuffa. Concludo con una proposta, una idea balzana ma utile: se non riescono a eliminare questa abitudine del prezzo frazionato alla disperazione, passassero a qualcosa di utile e liberatorio, pratico e veloce. Propongo quindi nuovi tagli tipo questo:
Tanto con ciò che ci aspetta, torneranno utili queste nuove banconote e più vicine al reale valore del nostro potere d'acquisto.
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