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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Vi sono luoghi comuni, leggende metropolitane ormai sclerotizzate nel tempo: si offendevano città (compresa la mia) a causa di scippi, furti e borseggi. "Dove vai? A Bari? Occhio alla borsa, specie quando sei in centro". "Fai un salto a Napoli? Occhio che là sparano senza remore, ti trovi immischiato in una faida di camorristi e te ne accorgi solo quando cominci a perdere sangue". Sono solo esempi di come un tempo non tanto lontano, si avvisavano amici e parenti quando si apprestavano a visitare o andarci per lavoro, città e luoghi che nel tempo si erano conquistate nomee non incoraggianti. I fatti reali non zittivano le dicerie, le enfatizzazioni di certi frangenti e la facile retorica con cui le malelingue facevano scempio gratuito di pecche tipiche del nostro meridione. Poi le cose cominciarono a cambiare, più attenzione da parte delle autorità competenti, le vie e le strade più a rischio hanno cominciato ad essere percorse da falchi della polizia su moto anonime, più controlli e più presenza di polizia e carabinieri per prevenire. I risultati sono evidenti e i dati ci dicono che molti passi in avanti siano stati fatti. Però, per colpa dei soliti idioti, le città restano sempre sotto tiro perché si continua a generalizzare: un paio di scippi non autorizzano nessuno a dire che a Bari o a Napoli si delinque liberamente e normalmente tanto da rendere queste città molto pericolose e invivibili. Ormai ci sono posti in tutto il mondo dove avvenimenti del genere sono all'ordine del giorno. Cionondimeno, si parla sempre di quei posti dove quei fattacci avvenivano prima e l'etichetta difficilmente te la tolgono di dosso. Comunque, a prescindere da tutti i posti e i luoghi più o meno imputati, viviamo un tempo difficile e certe situazioni vanno considerate anche in relazione alla società attuale. A Castelvolturno (CE) arriva un coppia di giovani francesi in bici: stanno facendo il giro del mondo, una "passeggiata" ricca di emozioni, esperienze, passione per i posti che visitano e amore per l'esclusiva modalità del viaggio. Ebbene costoro, provenienti dalla Francia e partiti da Hong Kong, avevano percorso 15 mila kilometri in undici mesi di viaggio, sono giunti a Castelvolturno e hanno pensato bene di soffermarsi sul litorale bellissimo della costa casertana. Beh, in cinque minuti, non hanno fatto sparire la bici dell'uomo? L'ha postata su Facebook quasi piangendo e pregando i ladri di restituirla con i sacchi appesi perché la dentro c'era tutto ciò che possedeva il medico derubato: la vita era nei borsoni appesi, i suoi averi e soprattutto, ciò che gli avrebbe consentito la continuazione del viaggio con la moglie. Concludo: secondo voi è un caso che questo signore giunto in Campania dopo aver percorso 15 mila km e attraversato mezzo mondo, sia stato derubato proprio là a Castelvolturno? Come racconterà nel suo paese, ai suoi amici, la brutta avventura? Che idea si faranno di noi e dei campani? Io suggerirei ai sottrattori di restituire la bici con tutto ciò che aveva a "bordo". Faranno una bella figura loro e noi tutti! E magari la smettiamo con i luoghi comuni, o no?
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