|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« DATE LE CARTE VEDIAMO CHI BARA | CARO MONSIEUR DUPALL: LA... » |
Allora, ci sono ancora genitori che siano in grado di educare i propri figli con fermezza, severità ed autorità? Quindi, non solo guappi che alla minima occasione, affrontano gli insegnanti che si permettono di sgridare e/o punire un ragazzo di dieci anni, per picchiarli sonoramente solo per un richiamo legittimo e comprensibile. Bryan Tornhill non ha bisogno di molto ingegno e perspicacia, per capire quando è il momento di intervenire e come intervenire. Il figlio di dieci anni, è il classico bulletto che puzza ancora di latte; sia in classe che sul bus scolastico di cui si serve per andare a scuola, si comporta da guappo con i compagni, ne combina di tutti i colori e diventa insopportabile. L'autista più volte lo ha redarguito, ma lui sbeffeggia tutti, fino a quando il padre non viene informato del comportamento poco piacevole del figlio. Beh, pensate che sia andato a menare l'autista, l'insegnate o il preside? No, lui è uno che ha avuto il plauso in rete, i complimenti e gli applausi del pubblico non pagante. Ha inferto al figlio la giusta punizione: per una intera settimana il giovanottino dovrà fare la strada che lo porta da casa a scuola, a piedi e a passo di corsetta. Un chilometro e mezzo con qualsiasi tempo, seguito dal padre in macchina che lo filma e lo posta sui social! Poverino? Disumano? "Ma no, il ragazzo deve capire da solo cosa significhi!" dice il padre soddisfatto per i risultati ottenuti: a scuola riconoscono che sia cambiato, è più calmo, tranquillo e disponibile verso i compagni. Sul bus men che mai si permette di infastidire i compagni e l'autista non lo bada nemmeno: "Insegnate ai vostri figli, non siate loro amici, siate genitori. È ciò di cui i bambini hanno realmente bisogno". Questo sostiene Bryan e io sono d'accordo; l'America non è l'Italia, ma i principi di educazione sono uguali dappertutto. A voi sembra troppo severo Bryan?
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|