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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Quello che vedete è uno scorcio della mia città: più precisamente è uno dei tanti angoli di Bari Vecchia. Meta turistica gettonata per i suoi vicoli, per le sue bellezze artistiche e storiche, tutto per incorniciare il nostro gioiello antichissimo: la famosa Basilica di S. Nicola. Il borgo antico non è asfaltato e il basamento è formato da quelle che vedete in foto: grandi pietre generalmente rettangolari, chiamate "chianche". Sui vicoli della città vecchia, si affacciano prevalentemente locali detti sottani che sono abitazioni vere e proprie, un ingresso diretto dalla strada, no una porta, ma una porta/vetrina. Caratteristica della gente che abita in questi sottani, è la laboriosità, specie gli anziani, producono manulmente in strada (come da foto), le famose orecchiette di pasta fresca e poste in vendita diretta ai turisti: un "take away" che identifica la nostra tradizione popolare. Ho avuto piacere a scrivere questa introduzione perché punto ad una notizia di questi giorni, ma non nuova poiché non è la prima volta che accade in Italia. Notate le chianche? Sono belle pulite perché da sempre nel borgo antico, chi abita un sottano oppure il gestore di un negozietto sempre alla strada, ha la buona abitudine di spazzare e lavare il davanti della porta e i laterali. Così facendo, i vicoli che non sono molto larghi, sono lindi e puliti perché ognuno provvede per la sua pertinenza e quindi i confini si lambiscono. I turisti si chiedono sempre come facciano nonostante il movimento pedonale, a tenere pulita e lavata la particolare pavimentazione di chianche. A Passogatto (RA) nella bassa Romagna, un cittadino è stato multato dai vigili urbani perché sorpreso a pulire la strada pertinente la sua abitazione. Un lavoro che fa spesso il signor Cenni e non lo fa solo per il suo personale tornaconto (è bello avere la parte prospiciente la propria casa sempre pulita), ma è un servizio che ovviamente rende e conviene a tutta la comunità perché il nostro eroe non si limita solo a ramazzare, ma a falciare erbacce fastidiose e poco igieniche. Oh bella, diciassette euro di multa ingiustificate per lui, ma resta l'amarezza per una follia che come ho detto, riguarda un po' tutti: è accaduto a Roma per l'emergenza immondizia, è accaduto in altre città e ora nel piccolo paesino del Ravennate, ohibò, ma che cosa ci prude? Ma per quale balzana legge comunale si deve subire tale sorte? Commettiamo di tutto e di più, in Italia ormai manca solo che si rubino tra ladri e siamo alla fine, e qua si precipitano i vigili a multare chi spazza la strada? Il pubblico non si tocca, tutto ciò che è pubblico può essere solo governato da chi amministra e non si concedono grazie a nessuno. Vabbè, magari le amministrazioni comunali provvedessero sempre e puntualmente, saremmo felicissimi e soddisfatti! Pertanto, il signore pagherà come abbiano pagato tutti finora, ma ha giurato che se ne fotterà della strada. E come dargli torto? A Bari vecchia non è mai successo e se accadesse che qualcuno voglia interrompere un'antica quanto benefica tradizione, si scatenerebbe una rivoluzione popolare che non augurerei a nessuno: le donne del borgo non accetterbbero mai e finirebbe in una rivoluzione con colpi proibiti: mazzate a tutta forza con orecchiette, cavatelli e strascinate! Altro che bon ton, la dignità e la forza delle nostre donne non si mettono in discussione.
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