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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Abbiamo sorriso, magari anche a denti stretti, quando la Comunità Europea per un certo periodo, impose regole e misure per alcuni prodotti alimentari che taluni paese producevano. Fu l'epoca dei cetrioli che non dovevano essere più lunghi di tanto, i pesci dovevano avere un'età compresa tra tot mesi e tot giorni, Le pesche dovevano essere vellutate sì, ma non potevano sembrare come se fosse stato passato sulla buccia un prodotto di bellezza femminile. Eravamo noi, con pochi altri paesi, sotto attacco: si inventavano di tutto per colpirci, come fecero per le quote latte. Insomma, noi siamo stati sempre sotto la lente di ingrandimento e con tanti altri paesi su cui puntare, guardano sempre noi in particolare, i nostri prodotti agricoli e il nostro pescato! E' vero, abbiamo fatto per un po' di tempo gli affaracci nostri, ma non da meritare un continuo richiamo a ciò che producevamo: i pescatori erano costretti a buttare a mare ciò che avevano pescato, gli allevatori per protesta hanno versato tanto di quel latte che le lacrime che verseremo d'ora in poi, non saranno niente in termini di spreco. Oggi pare che torni il problema, questa volta in termini diversi e giusti per tutta la comunità. Non si tratta più di badare alla lunghezza dell'anguilla o della curvatura delle banane, si tratta di espedienti poco corretti messi in atto da famosi produttori multinazionali. I bastoncini di pesce che mangiamo in Europa e prodotti dai tanti concorrenti sul mercato europeo, non sono tutti uguali. No, magari i bastoncini sono tutti di misura uguale, ma la composizione, gli ingredienti, non corrispondo esattamente per tutte le produzioni distribuite nelle varie nazioni della comunità. Oh bella, strano ma vero: secondo la nazione dove si vendono, si cambiano le dosi degli ingredienti e quindi il confronto tra i prodotti, mostra evidenti discordanze. Soprattutto nei paesi dell'est, questi problemi sono ricorrenti e non riguardano solo i bastoncini ma alcuni prodotti di largo consumo. Metti un'aranciata, stessa marca, in alcuni paesi di arancia nemmeno la traccia, se non in fotografia sull'etichetta, mentre per esempio, in Germania nella stessa identica bottiglia, l'arancia c'è e si sente quando la bevi. La comunità, grazie ai vari controlli ha scoperto l'inganno e chiede rispetto per tutti, non vi sono cittadini di serie A o serie B. I produttori, si sono giustificati sostenendo che lo fanno per rispettare i gusti delle popolazioni diverse: secondo queste esigenze loro, aumentano lo zucchero, diminuiscono il concentrato di succo per le bibite, oppure, per i bastoncini, più merluzzo, meno pesce, più doratura, meno doratura, insomma una repubblica delle banane...ma a misura diversa. Almeno abbiate la compiacenza di scrivere sulle confezioni gli ingredienti precisi, quelli impiegati e siano attendibili per tutto ciò che sia messo in commercio. Almeno uno si regola e se gli sta bene compera, altrimenti no. Quindi non solo fanno "cartello" nascondendosi dietro la richiesta del mercato, ma inoltre non sono chiari con le dovute e opportune descrizioni dei prodotti e dei loro componenti! Questa maledetta Europa ci sta proprio rompendo le scatole: se non sono loro in sede comunitaria a stabilire le cazzate, ci pensano i produttori dei beni di largo consumo. Questa volta almeno dobbiamo riconoscere che la comunità stia facendo il suo dovere: se bastoncini di pesce dobbiamo mangiare allora vogliamo che su ogni confezione, Capitan Findus firmi la qualità, altrimenti cambiamo bastoncino e ...Capitano!
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