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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« MORIRE PER UN SOGNO | "AMO' IO ESCO..." » |
E' singolare, oserei dire impossibile per i non credenti in Dio, quanto accaduto in Arizona alla signora Tina Hines: durante una escursione con marito e figli, improvvisamente la donna si è accasciata al suolo. Condotta immediatamente in ospedale, nonostante le cure e le attenzioni del caso, non si è più ripresa e ne è stato riconosciuto il decesso. Un decesso durato esattamente 27 minuti, dopo i quali la donna si è risvegliata con estremo stupore di quanti le fossero ancora vicini e ancora intubata, ha chiesto carta e penna: ha scritto una frase "E' reale". I medici le hanno chiesto a cosa si riferisse e lei per tutta risposta ha alzato gli occhi al cielo. Non hanno forzato la poverina, ma quando si è ripresa abbastanza bene, sono tornati, sia medici che parenti, per avere informazioni su ciò che fosse accaduto in quei 27 minuti di assenza da questo mondo. "Gesù era ritto in piedi dinanzi a cancelli neri, avvolto da una fulgida luce". Da esperienze precedenti svolte per casi analoghi, le ricerche affermano che chi si "assentasse" per una morte relativa e temporanea, si risveglia ricordando una parte di ciò che abbia visto: immagini non sequenziali e non complete, ma solo quadri e/o frammenti che tornano alla mente. Pertanto Tina, potrebbe aver ricordato in quei lunghi ventisette minuti, di aver intravisto Gesù e inoltre, importanti sono i due dettagli: i cancelli neri e la luce abbagliante che lo avvolgeva. Miracolo? Fantasia? Il segno indicativo da considerare è la penna e la carta per scrivere "It's real", ovvero, il primo gesto per informare subito cosa avesse visto. Poi il racconto che è sembrato molto credibile e no frutto della sua fantasia. Sua nipote le ha creduto e per manifestare il suo credo, si è fatta tatuare la frase sul polso. E' certo che vi sia un'attività cerebrale nei momenti immediatamente prima della morte, anzi i pensieri si affollano percependo cosa stia avvenendo in quel momento. Bene, è evidente che per i credenti ciò possa essere possibile, un'anteprima di quanto potrebbe accaderci la conosciamo anche se in modo confuso; ma voi, voi che non credete, oppure credete ma non più di tanto, che effetto vi fa? Pensare di avere segni tangibili di quel noto Paradiso che potrebbe attenderci dopo questa vita, vi intriga? Vi convincono come i tanti che grazie a questi segni poi si sono lasciati coinvolgere nella fede, oppure nutrite sempre dubbi senza sbilanciarvi più di tanto?
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