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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« I TEMPI CAMBIANO...ANCHE... | UNA IDEA DEL...PIFFERO! » |
Ho incrociato un articolo con un titolone curioso e francamente ammetto che stavo per evitarlo; poiché verteva su un argomento che apprezzo molto, alla fine mi sono convinto e via, una lettura più approfondita. La musica classica, i concerti dal vivo, i suoi solisti di fama mondiale e le mise che le donne sono solite esibire per tali e importanti manifestazioni. Per i concerti live, il pubblico che si appassiona alla musica classica, è così formato: il 62,7% sono laureati, il 39,6 sono diplomati, il 24,6% hanno la licenza media e il 19,6% hanno conseguito la licenza elementare. Come si evince facilmente da queste percentuali, conta molto il livello culturale: ecco perché la percentuale scende man mano che cala il titolo di studio. Non sono canzonette, non sono pezzi che acchiappano subito l'ascoltatore, spesso la noia sovrasta anche il più disponibile spettatore e lo "addormenta" inesorabilmente prima che un concerto sia terminato. E' comprensibile: per approcciare con interesse, è necessario saper abbastanza sull'autore del "pezzo" e molto sulle ragioni e le motivazioni per cui abbia scritto quel brano. Sapendo molto in tal senso, avvicinarsi diventa più facile, l'attenzione verso la musica si coniuga con ciò che si sia appreso, quindi i movimenti, i passi musicali cominciano ad avere il loro perché. Un crescendo rossiniano (come spesso si usa dire) è giustificato dalla musica che pian piano cresce seguendo il contesto della scena. E così via, un dramma manifestato dalla potenza musicale è più connesso con la vicenda, un sentimento d'amore, è vicino alla dolcezza della musica, ecc.ecc. Gli italiani che frequentano sale e teatri per assistere a un concerto sono appena il 9,7%, non molti in verità, mentre quelli che l'ascoltano in forme diverse e in varie fasce di età, sono un 20% circa in più. Il dato che sta crescendo poco alla volta per i concerti dal vivo, pare sia attribuibile alle soliste donne: quella che vedete in foto è Yuja Wang un pianista cinese di 27 anni bella e con un corpo non male. Ebbene la bravissima concertista, è solita indossare abiti lunghi e attillati che mettono in risalto le sue forme sinuose, oppure vertiginosi abiti corti che quando è seduta al pianoforte, lascia scoperte le sue gambe. Oltre lei vi sono altre giovani e bravissime concertiste che seguono la stessa prassi e quindi mettono in gioco la loro prestanza fisica che non sfugge all'attento spettatore. Domanda: ma andate ai concerti per sbirciare o per godervi musica e soliste brave capaci di travolgervi con la loro musica? Presumo e spero che sia così, le donne sono social e quindi non disdegnano nella loro esaltante carriera, la visibilità e la bellezza. Se servono ad attirare pubblico (come penso) sono d'accordo: la musica innanzi tutto e quando, come in questi casi, parliamo di bravissime e capacissime pianiste, violiniste e soliste di altri strumenti, ben venga un decolté generoso o un abito corto quanto basta per mostrare belle gambe! La musica classica ha bisogno anche di appassionati...in tutti i sensi!
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