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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Siparietto curioso alla Camera dei deputati: l'altra mattina con la camera operativa e gli onorevoli ai loro posti, il deputato Mollicone di FdI, si è alzato improvvisamente dal suo scranno e ha chiesto la parola al Presidente di turno. Poiché non era stato invitato a parlare, è stato immediatamente zittito con l'ordine di risedersi. Per nulla intimorito dal richiamo, Mollicone si è tolto la giacca e ha sollecitato ancora l'attenzione del presidente; macché, come da prassi, l'on. Rosato che occupava la poltrona presidenziale, l'ha invitato a rimettersi la giacca e a zittire per regolamento. Non ci sta il rappresentate di Fratelli d'Italia, continua nel suo intervento e alzando la voce sostiene: "In ossequio alle pari opportunità e alla par condicio, chiedo che quello che vale per l’uomo debba valere anche per le donne, in special modo per quelle colleghe che si presentano in aula come se andassero in uno stabilimento balneare a chiedere due sdraio e un ombrellone". Nell'aula in quel momento, nonostante l'aria condizionata, il caldo era molto sentito: togliersi la giacca era il minimo per cercare di non sudare; Mollicone non voleva fare il bacchettone e il moralista, ma certamente le tante donne presenti non erano tutte vestite con abbigliamento severo e contenuto: molte erano con abiti estivi piuttosto succinti, spalle e braccia scoperte, vestiti corti, insomma, niente di particolarmente audace e succinto. Voleva giustizia e parità di trattamento Mollicone, ma come sappiamo tutti, alla camera gli uomini devono tenere la giacca. Si è beccato un richiamo ufficiale per la sua inattesa perfomance e su FB, ha poi continuato la polemica perché riteneva giusta la sua causa. Orbene, assodato che oggi il parlamento si sia adeguato alle mode e ai tempi rivoluzionari che viviamo, dobbiamo ammettere che spesso le donne (non tutte) in quel contesto, a prescindere dalle stagioni, scelgono di sfilare come mannequins: abiti spesso succinti, gonne corte, decollétés piuttosto areati e comunque sempre elegantissime, le onorevoli sono alla moda, sono sempre in tiro e questo spesso non convince chi ci tiene alla forma istituzionale del parlamento italiano. Per me va bene tutto, ognuna è libera di vestire come meglio crede, l'importante è non esagerare e qualcuna (non faccio nomi) spesso distrae con l'abbigliamento molto vistoso. Il punto è un altro: finché svolgono bene il loro lavoro è tutto a posto, ma se sono sedute là solo per scommessa o altro, allora temo che Mollicone possa avere ragione. Quale è il vostro parere?
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