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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« BISOGNI E NECESSITA' | THE WINNER IS... » |
Sarò un inguaribile nostalgico, sarò legato ad un tempo lontano, sarà che non riesco ad accettare mutamenti profondi e radicali, ma il solo pensare ad una "scomparsa" dei giornali, della carta stampata e quindi, della primaria (oltre la vecchia radio) via di comunicazione, mi aliena e mi spiazza un eventuale cessazione delle pubblicazioni cartacee. Quanto mi piace il termine cartaceo: prefigura e rappresenta non solo i giornali, le riviste ma anche i libri, ovvero, tutto ciò che si possa sfogliare. Mi mancherà tanto questo primordiale e poco igienico modo: il dito inumidito sulle labbra per passare alla pagina successiva. Lo so, tante volte mi sono imposto di smettere di fare con le labbra la "spugnetta" per l'indice e non ci sono mai riuscito. Ma poi a volerla dire tutta: i muratori come faranno a farsi i cappellini con "Libero" o con "Il Giornale"? E le barchette di carta come potremo farle? E i venditori ambulanti, pescivendoli e ortofrutticoli, come faranno ad incartare? Come dite? E' già da tempo che non lo fanno più? E' da molto che non si servono più dei giornali? E allora come farà chi avrà da mettere il foglio di giornale sul fondo della gabbia del suo uccello o altro animaletto che sia? E i coiffeur per uomo e donna, come faranno a tenere sui tavolini presenti nei loro locali, le diverse riviste a disposizione della clientela? A luglio, ancora una volta le vendite dei quotidiani italiani, hanno perso punti percentuali, continua la tragica discesa, la debacle delle testate e a parte il "Corsera" e "Repubblica" che tengono ancora una posizione primaria, sono in leggera perdita insieme alle altre testate. Continua da mesi questo calo, resta purtroppo preoccupante e si vocifera su chiusure che possano avvenire in un prossimo futuro se la situazione non si riprendesse. Andiamo su, non poteva essere altrimenti: la rete fagocita i suoi stessi "figli", tutti in rete a dispensare edizioni on line, i libri poi, sono in vendita sugli e-book. Non c'è voglia di sfogliare, non c'è voglia di comprare quando poi si può ottenere molto sulla rete e gratis. Certo non c'è la completezza della informazione, in taluni casi, c'è da pagare qualcosina per accedere, ma di questo passo, potrebbe essere una fine sentenziata e inevitabile se non si inventassero qualcosa altro. Mancherebbero le entrate pubblicitarie ma potrebbero aumentare quelle sulle edizioni on line: se vanno bene quelle stampate, potrebbero andare e costituire stessa redditività quelle on line. Insomma una drammatica situazione che lascia spazio a eventuali chiusure o possibili mutamenti per mantenere in vita le due edizioni: la cartacea e la digitale in rete. Io compro qualche quotidiano, ma il resto me lo "sfoglio" tutto in rete: a volte tanto è l'abitudine ormai radicalizzata, mi bagno l'indice e giro la pagina sul...monitor. Dai raga', non voglio gufare, ma i dati sono eloquenti e nel momento in cui ci sarà da risparmiare carta e quindi alberi, una soluzione esclusiva in linea sarà la benvenuta: più pubblicità e magari pochi spicciolini per accedere agli articoli preservati e la vita continua....
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