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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Come è noto, lunedì scorso la nazionale di calcio italiana condotta molto bene da Mancini, ha battuto l'Armenia per nove reti a uno. Qualche ora prima a Grosseto, una squadra juniores, in una partita certamente non amichevole, ha battuto la squadra avversaria per 27 reti a O. Risultato eclatante, espressione di una netta supremazia della squadra grossetana "Invictasauro". Orbene, l'allenatore della squadra vittoriosa con quel risultato così vistoso, è stato esonerato dal suo presidente Paolo Brogelli proprio per la squillante sconfitta inflitta e inoltre, si è premurato porgere le scuse alla squadra sconfitta. Un gesto molto significativo che il mister Riccini purtroppo non ha compreso a tempo debito: "Gli avversari innanzi tutto, si rispettano". Una vittoria amara che riportata con grande eco su tutta la stampa, ha invitato a discutere molto gli appassionati e quindi ha coinvolto tanti sportivi e tifosi. Il presidente ci ha tenuto a confermare il gesto e nel contempo, ha ribadito l'amicizia che lo lega al suo mister, ma precisa con fermezza: "A che serve vincere 27 a 0? Gli avversari vanno rispettati e questa mortificante vittoria non è stata ben gestita dall'allenatore. Ai ragazzi non va insegnato che bisogna vincere per forza e con risultati da pallottoliere, i giovani devono giocare e nello stesso tempo scolpire nella mente e nel cuore, i grandi valori che lo sport in genere deve loro insegnare". Non fa una piega questa argomentazione del presidente che evidentemente punta sulla educazione, sul rispetto e sullo scontro corretto senza alcuna foga inutile. Questi sono valori, questa è etica e tornando alla nazionale italiana, porrei la stessa domanda: "Che differenza fa vincere 5 a 0 o 9 a 1?". Infierire su una squadra più debole, vincere facile con "goleade" che nemmeno alla Coop vendono un tanto al kilo, cosa può insegnare ai giovani? Misurarsi su un campo da gioco, vedere due squadre confrontarsi al meglio, giocare un buon calcio da ambo le parti, deve essere prestigioso per entrambe e se alla fine una vince per 9 a 8, quel prestigio sarà condivisibile e metterà entrambe sullo stesso livello senza mortificare e declassare (con sfregio) nessuno, nemmeno un avversario.
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