|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« E SE CI PROVASSIMO? AHAH... | E MO' BASTA CON LA SOLITA LAGNA » |
Potremo parlare di un diritto finalmente acquisito? Siamo seri: lo smartworking (lavorare da casa al PC) è una "abitudine" in altri paesi del mondo, un modo di lavorare concreto e partecipativo stando seduti (?) a casa e no in ufficio. Noi, poveri e retrogradi impiegati e lavoratori, siamo in ritardo di circa 30 anni e se non fosse stato per quel virus che ci ha segato la vita alla quale eravamo abituati, oggi non conosceremmo il vero senso del "lavorare da casa". Nel decreto rilancio emanato recentemente dal governo, finalmente dopo anni e anni di studi, elaborazioni scientifiche e relazioni proposte da professori, si passa alla grande decisione: il telelavoro è diritto per i lavoratori che scelgono liberamente di lavorare da casa. Quindi un'opportunità epocale per noi che potremo, uomini e donne, scegliere grazie a un'opzione ragguardevole e significativa. Ovviamente sarebbe necessario supportare tutto questo con la teledidattica e il gioco è fatto. I vantaggi sono tanti ed emergono dagli studi eseguiti: meno spostamenti per recarsi al lavoro e naturale abbassamento degli indici di inquinamento cittadino, i bilanci delle famiglie potranno tendere al guadagno per spese che si eviterebbero, meno incidenti, quartieri rivalutati e un aumento del 20% delle fatturato aziendale. Insomma, ci sono i presupposti (grazie al virus) di continuare quanto avviato durante la pandemia e produrre stando a casa. Non è follia, è la tecnologia che ci coinvolge portando benefici. Certo, c'è qualche problema: se la famiglia abita in una casa molto piccola, i due coniugi potrebbero avere spazi ridotti e poco consoni al lavoro da svolgere. Ma volendo e come ampiamente dimostrato con tanta buona volontà, si può procedere come il signore in alto nella foto o come visto già in tanti immagini: donne vestite di tutto punto fino alla vita, poi sotto in ciabatte, slip e...basta. E chi lo verrà mai a sapere? E a quale direttore di azienda potrà interessare? Che ne pensate di questa rivoluzione che presto sarà un diritto per tutti? Libera scelta e modalità che non procureranno tagli agli stipendi e se mai, produttività garantita dall'operativa controllabile e verificabile in modo attendibile. Per me vale! E per voi?
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|