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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Sono in ritardo nel pubblicare il mio post quotidiano, ma ho una ragione che mi piacerebbe riportarvi. Questa mattina all'apertura del blog, ho trovato dei messaggi di amici e tra questi, uno in particolare mi ha precipitato in uno stato confusionale. La cara amica di cui non citerò il nome, ma presumo che molti di voi abbiano ricevuto lo stesso testo, mi ha colto in contropiede: "Ormai sembra che i blog siano morti, in pochi scriviamo e facciamo post...". Azzarola...è vero, è una verità di cui ci stiamo rendendo conto tutti e forse, come nel mio caso, ci rifiutiamo di ammetterlo inconsciamente, perché non vogliamo accettare questa "condanna" che sembrerebbe definitiva. L'amica è stata breve, concisa e compendiosa nella sua argomentazione e le ho dato ragione. Ancor più quando con determinazione e disinvoltura, comunicava che lei non avrebbe mollato e avrebbe mantenuto la sua posizione attuale. Attribuisce parte della responsabilità di quanto stia avvenendo, alla nuova formula che Libero ci ha fornito: quella impostazione dei nostri profili che pare piaccia a molti. Meno impegno per scrivere un post e più libertà nel postare sui profili, pensieri, vignette, battute, musica e tanto altro ancora. Anzi, tanto ha preso piede la nuova "moda" che molti non si limitano più a un solo post quotidiano, ma alle "raffiche" di post vari in una sola giornata. Io sono d'accordo che questa sia una causa del rilassamento che abbia preso molti di noi, ma non è discutibile la scelta perché ognuno fa quel che vuole. Pertanto io, replicando alla mia amica, ho spiegato che anche la situazione del covid, ha influito negativamente sulle nostre prestazioni abituali e il segno lasciato è molto evidente: c'è ancora tanta incertezza, il peggio non è passato e molti l'hanno presa male mostrando insofferenza e incertezze. Comunque la nostra amica ha deciso di continuare come al solito, io pure e in attesa di nuovi avvenimenti, di nuove prospettive, siamo al nostro posto e continuiamo come al solito. L'avvertimento tuttavia, è partito, siamo vigili e se nel 2017 c'è chi sosteneva che un blog non potrà mai aver fine se no per decisioni e motivi personali, oggi non mi sento così certo: il viatico non è confortante, i presupposti non suffragano l'impegno e il lavoro di chi scrive, per cui restiamo in attesa di eventi che ci riportino allo stato primario, oppure ai nuovi orientamenti che ci allontaneranno dai blog. Voi che ne pensate? Vivete le stesse incertezze oppure non ve ne può fregar di meno?
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