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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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"Dio ha detto...non dovete mangiare di nessun albero del giardino...". Eva, rispondendo al serpente: "...dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto che sta nella parte interna del giardino, Dio ha detto: non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare per non morirne...". Come andò in seguito lo sappiamo: il subdolo e infame rettile, maledetto per la sua tentazione e rappresentando il male nella sua spietata essenza, fu condannato a strisciare per l'eternità! Ma il frutto citato, quello dal quale ebbe inizio la storia, ci siamo mai chiesti che frutto fosse? La mela "Malus sieversii", appunto, quella mangiata da Eva e poi divenuta simbolo perenne del bene e del male nella storia della umanità, lo abbiamo dimenticato tutti...o quasi! Ebbene, questo albero selvaggio, questo melo antichissimo dal quale discendono tutte le varietà di mele al mondo, ha origini laggiù nella zona di Almaty nel Kazakistan: un albero resistente alle malattie, non bisognoso di pesticidi, fusto alto anche trenta metri e tra migliaia di varietà di meli selvatici, capace di fornire frutti sani e dolcissimi: tutto questo per milioni di anni indisturbatamente! Questo simbolo del peccato, della seduzione e del contendere nella letteratura biblica, mitologica e fiabesca, diviene l'icona del positivo e del negativo, insomma, comunque e sempre, la mela è là, presente e significativa. Biancaneve, per esempio, se dal canestro propostole dalla strega cattiva, avesse scelto una mela "golden", una "renetta", una "fuji", una "imperatore" invece di una "avvelenata", oggi non racconteremmo ai bambini una cazzata di favola da rabbrividire. Se Guglielmo Tell, invece di una mela avesse posto in testa al figlio un'anguria bella grossa, oggi non parleremmo del culo che ha avuto, ma di mira precisa! Se i produttori dello spot tv del dentifricio "Mentadent P" non avessero scelto una bella mela verde da far addentare con gusto e, soprattutto, con 64 denti belli, forti e sani, come avremmo fatto a scegliere e a preferire quel dentifricio? E infine, come non fare una citazione personale e diretta: se il mio 51% non avesse quel nome melodioso, dolce, campestre, significativo e rappresentativo degli sterminati pianori di montagna, verdi e rigogliosi campi ricchi di alberi fruttuosi che fanno pensare ad una natura incontaminata e salubre, come avrei potuto starci insieme? Come avrei potuto rinunciare al piacere di chiamarla per nome solo per inebriare il mio udito? Cosa? Volete sapere come si chiama di nome la signora Monellaccio? Melinda, si chiama Melinda!!! "Nomen omen". Il destino è fatale: da sempre ho scelto di mangiare una mela al giorno! E' vero, Lo faccio per evitare il dottore (tutto da dimostrare) e sono sempre a controllare la scelta quando pesco dal cestino della frutta. Quella che mangerò la dovrà mordere prima lei! Hai visto mai che si rinnovi la fiaba di...Neraneve? E infine, prestate attenzione voi maschietti ai tempi, nella storia dell'umanità contano molto e dimostrano quanto segue: "Eva mangiò per prima il frutto proibito e dopo quindici minuti circa tentò il buon Adamo. Da allora la donna ha conservato quei quindici minuti circa di vantaggio sull'uomo. Ecco perché è ancora avanti...irraggiungibile!". Meditate gente, meditate!
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