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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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La canzoncina è meritata: festeggiare i cento anni del profumo Chanel nr. 5, è un atto dovuto poiché il secolo trascorso, non ha inflitto al noto profumo, alcun colpo basso. Chanel nr. 5 resta tuttora il profumo più venduto al mondo, un classico per antonomasia...irremovibile. Era il 1921 quando Ernest Beaux, profumiere della casa reale russa, ebbe l'incarico da Coco Chanel di approntare un profumo che fosse al di fuori dagli schemi classici dell'epoca: doveva essere un profumo composto, unico e originale. Per la prima volta vengono miscelate essenze naturali di gelsomino e rosa con molecole sintetiche (le aldeidi) che danno alla creazione un tocco originale e indecifrabile. "Voglio un profumo da donna, con l’odore di donna". Era il grande desiderio della Chanel, non era campata in aria la sua richiesta e i fatti le hanno dato ragione. Un bouquet in cui si uniscono ottanta essenze naturali e sintetiche: rosa di maggio, gelsomino, ylang ylang, sandalo che si mescolano, per la prima volta nella storia, con le aldeidi, che sublimano la fragranza. Diventò uno dei profumi più venduti al mondo, spinto fuori dai confini francesi grazie ai soldati americani che dopo la guerra, acquistavano la celebre confezione per portare alle loro donne in America, il rivoluzionario Chanel nr. 5. Il resto è storia: dall'immediato dopoguerra, l'ascesa è implacabile, supportata da grandi messaggi pubblicitari e importatori che provvedono a invadere tutti i mercati del mondo. Nel 1955 la più importante e decisiva testimonial della fragranza, diventa Marilyn Monroe che durante un’intervista dichiara: "Cosa indosso a letto? Che domande…Chanel No°5, ovviamente". La frase diventa il miglior messaggio per vantare il profumo destinato a tutte le donne. Oggi non ci sono cedimenti e il tempo non lascia segni: le tante proposte e le tante presentazioni, hanno arricchito il potere di vendita e non a caso in “pole position”, dopo un secolo, resta sempre Chanel. Ma perché quel nome e quel numero? Secondo le abitudini di cento anni fa, ai profumi si attribuivano nomi di fantasia ma Coco volle marchiarlo con il suo cognome, mentre il numero 5 non è altro che il suo numero fortunato e...si è visto! Quante ne ho regalate di bottigliette di quel profumo: facevo lo sborone con le ragazze e andavo alla grande specie per acchiappare. Anche mia moglie ha goduto, agli inizi del nostro rapporto, di quel ricercato profumo. Lei come Marylin e io, come un pezzente, mi dibattevo tra "EAU de FOGNE” o “EAU de SCAMORSE”. Che tempi!
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