|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« L'ITALIA HA DICHIARATO ... | HEI TU...DOVE E QUANDO? » |
Come capita a molti di voi, sono spesso di corvée: sono "comandato" per assolvere certi compiti casalinghi, quotidiani, consueti e necessari. Tra le tante gravose mansioni che mi toccano c'è la tanto "odiata" spazzatura! Dire spazzatura è generico, quasi offensivo per le varie parti implicate: la carta non ci sta ad essere mischiata con l'organico, il vetro con la carta non ha rapporti nemmeno protetti...da condom, l'inorganico va per caxxi suoi e pretende privacy. Abbiamo più raccoglitori sul balcone che poltrone in casa: esageriamo di brutto nelle cernite, prima di procedere alla gestione dell'articolo da buttar via, parte l'analisi chimica del prodotto, poi si convoca il consiglio di famiglia (io e lei) per decidere esattamente il posto in cui va.....riposto. Persino un fazzolettino di carta, appena passato sulle labbra umide, richiede un apposito processo induttivo e analitico perché la sua destinazione sia pertinente: carta o inorganico? Una volta esperite le formalità d'obbligo, si passa alla confezione definitiva dei sacchetti: si tratta di chiuderli bene, portarli giù in strada e riporli doverosamente nei cassonetti. Niente di particolarmente difficile per Carlo. "Che ci vuole?". Chiede la puffetta. "E che ci vuole, ci vuole che la smetti di usare buste e sacchetti vistosi, appariscenti, eleganti per forme e fogge!". Risponde il grande Shrek. Nel mio condominio siamo in tanti, tutti amici con buoni rapporti in corso da tantissimi anni ormai. "Carletto, quei sacchetti dove li compri a Roma in via Condotti?. "A' Carle', chi è il tuo stilista Versace....n'antro mezzo litro!". E così via, dileggio e sfottò!!! Grrrrrrrrrrrr!!! Così, tra un battuta e l'altra e dibattendomi nella morsa dell'ironia e del sarcasmo, mi defilo, compio il mio dovere a denti stretti e ritorno a casa mesto e desolato. Da un po' di giorni la situazione si è aggravata: a parte le battute solite e pungenti, noto strane smorfie, maliziosi gesti con le mani, atteggiamenti sospetti e poco virili, quasi a scimmiottarmi. Bah, non capisco....e procedo come al solito, sempre a denti stretti e faccia da orco. "Scusa, pergolato sempreverde, com'è che gli amici condomini, da un po', mi coglionano quando vado giù con i sacchetti? Eppure è sempre lo stesso iter procedurale, nessuna novità, faccio sempre la stessa operazione!". "Mah...non so..." Mi dice la sofficina Findus: "Probabilmente sarà a causa dei nuovi sacchetti bio per l'umido: sono color lillà e spruzzo all'interno un prodotto alla lavanda" Grrrrrrrrrrrrr. "Genio della lampada, vabbè color lillà, ma pure profumati?". "Sai, è per la scia...nessuna puzza!" Azz! Appunto, la scia...ecco cos'era il profumo che mi portavo dietro. "Ciao Carletto, che fai stasera? Ciao bellino, sei in tiro? Vecchia checca come va?". Che mortificazione, che sciagura, che bersaglio facile! Ora che conosco il male, d'ora in poi agli "amici" risponderò a tono, con gentilezza estrema e gestualità squisitamente femminile: "Non vi picchio perché son cose da uomini, ma vi odio, vi odio, vi odio!".
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|