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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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...se potesse parlare, questo chiederebbe il palazzo storico del "Monte di Pietà" sito a Napoli in pieno centro. Fondato e costruito nel 1539 per volere di Carlo V e realizzato dal Banco di Napoli, fu voluto per aiutare gli indigenti e i poveracci male in arnese che fossero costretti a rivolgersi agli strozzini per chiedere prestiti. Un valore artistico inestimabile, i secoli trascorsi hanno lasciato il segno e come spesso accade, il vecchio stabile pur trovandosi in una area storica dichiarata patrimonio universale dell'Unesco, rischia di scomparire per far posto a un albergo/ristorante. La notizia della potenziale vendita si è diffusa subito e associazioni, sindacati e cittadini, sono scesi in piazza per protestare e contestare la vendita del prezioso immobile ricco di storia e cultura. L'Istituto S. Paolo responsabile della vendita è stato "avvertito": "Giù le mani da un pezzo importante di Spaccanapoli", sono tutti avvertiti i coinvolti in questo ulteriore atto di smaltimento dei tesori pubblici. Da cinquecento anni l'istituto era meta di gente che impegnava di tutto per avere anche piccoli prestiti, niente interessi al tempo dell'apertura, una sorta di assistenza dovuta al popolo bisognoso. Forza amici napoletani, datevi da fare e battetevi per salvare la storia della vostra città. Non si può barattare un "cimelio" protetto per un albergo/ristorante, rispetto e cultura non meritano questi trattamenti levantini e affaristici, l'arte e la cultura non si trattano come merce da vendere per fare cassa. Non affondiamo ancora di più questo paese che già sta andando alla malora.
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