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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Il "World Happiness Report 2021" è un riconoscimento mondiale che viene assegnato ogni anno, alla nazione del popolo più felice della terra. Un titolo decisamente prestigioso e se i Finlandesi per il terzo anno consecutivo se lo aggiudicano, una ragione ci sarà. In particolare, quest'anno, un elemento molto particolare ha qualificato gli amici finlandesi: la pandemia, il virus che ha stravolto il pianeta e che ha esercitato cambiamenti più o meno sensibili per tutte le popolazioni. Quindi hanno contato molto l'impatto della emergenza sanitaria sui cittadini e le analisi di come i governi abbiano reagito al covid. Notoriamente i finlandesi ripongono molto fiducia nelle loro comunità e difronte a una crisi di cotanta durezza, si sono affidati pienamente alle decisioni prese da chi amministra nazione, regioni e comuni. Civiltà e cultura che solo i popoli del nord Europa sanno dimostrare e vantare: non sono stereotipi e luoghi comuni questi; parlare di occupazione, onestà, sicurezza e redditività, non appartiene al mondo delle favole. La salute dei cittadini specialmente, è una priorità assoluta. Noi italiani per questo 2021, abbiamo conquistato il 25° posto e abbiamo fatto tre passi avanti: nel 2020 avevamo ottenuto il 28° posto. Quest'anno, tanto per avere riferimenti più precisi, nelle prime dieci posizioni troviamo con la Finlandia, altre cinque nazioni del nord Europa: Islanda, Danimarca, Olanda, Svezia e Norvegia, una ulteriore dimostrazione di come il nord europeo, sia ligio, zelante e prodigo nel garantire ai propri abitanti tutto ciò che possa assicurare serenità, pace e felicità. Inoltre se vi fosse ancora qualche dubbio da spazzare, vi parlerò di...economia domestica. Donne, chi se la ricorda? Una materia scolastica a tutti gli effetti, come l'Educazione Civica: materie depennate dai programmi scolastici italiani e che in quei paesi sono ancora regolarmente incluse, anzi, fino a qualche tempo fa interessavano ragazzi delle medie, ora sono obbligatorie anche per le elementari! Bene, ora entrano in gioco gli stereotipi e i luoghi comuni: i bambini sin dalle elementari (maschi e femmine) imparano ad applicarsi con le faccende domestiche, tutte nessuna esclusa come cucinare, stirare, cucire ecc.ecc. Qualcuno ora, leggendo tutto ciò, sta rabbrividendo e scuotendo la testa. Ma come, occupazioni tipicamente femminili da imparare alle elementari e studiarle anche alle medie? Certo, la parità è anche questa e non solo quando conviene a qualcuno. Pertanto, gli esempi non mancano, la felicità dei Finlandesi è sintomatica, è un esempio che va studiato e se occorresse anche portare uomini e donne sullo stesso piano per quanto riguarda i compiti da dividere in casa, allora rimuoviamo definitivamente il tabù dell'uomo con il grembiule e mettiamo mano alla nostra società civile. Tutto e tutti concorrono a farla avanzare e pronta a soddisfare bisogni e necessità di tutti indistintamente. Tre volte di seguito un riconoscimento non lo si ottiene per caso, convinciamoci!
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