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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Gli animali abbandonano il loro habitat solo quando manca il cibo, ovvero, quando non trovano da mangiare nei boschi e/o nelle foreste. Orbene, un segnale è quello di alci, cerbiatti e cervi: un tempo, alla vista dell'uomo incrociato nel pieno di un bosco, lo evitavano e fuggivano, ora non lo fanno, hanno fame e alcuni hanno anche tentato di attaccare gli umani perché intrusi nel loro mondo. Gli orsi sono dappertutto e la notte sono per paesi e vie cittadine, da soli o con cuccioli, alla ricerca disperata di cibo: sono più audaci perché non disdegnano giardini privati, saltando le recinzioni. I cinghiali infine, sono in tutte le città: non credo ve ne sia una che non abbia avuto almeno una visita dagli ungulati. Nel giro di pochi anni, sono stati sempre più audaci e oggi passeggiano per le vie cittadine trafficatissime di mezzi e persone. L'agricoltura italiana sta pagando un prezzo molto caro per le invasioni nei terreni coltivati: si calcolano danni per 200 milioni di euro all'anno e per chi campa sul terreno coltivato, è una cifra da pazzi. Il governo questa patata bollente, la tiene a distanza: a tutt'oggi, si calcolano 2.3 milioni di cinghiali che sbarazzini e disinvolti, affollano campi e città. Gli agricoltori protestano, le città pure, Roma e la Raggi sono state massacrate dalle pungenti critiche e la colpa era dei rifiuti lasciati per strada. Ma sappiamo tutti che quello dei rifiuti, era una scusa, poiché il fenomeno va oltre per le ragioni esposte più su. Il governo non decide, il ministro coinvolto rimanda a...dopo e noi siamo ostaggi. Noi e chi ci amministra, dobbiamo rispondere a due lobbies molto pesanti che hanno il potere di dissuadere: cacciatori e animalisti non vogliono assolutamente che si proceda allo sterminio di codesti animali invadenti: entrambi per ragioni diverse ...ovviamente! E allora, essendo bacini ricchi di elettori, chi si prende la briga di decidere? Continuiamo a far finta di niente e ce li teniamo magari ponendo fuori alle nostre case e/o condomini, cibo per loro? E se talvolta ce ne scordiamo, lasciamo il nostro numero di cellulare al capo branco: "Aho' embe'...stasera nun se magna?" Oppure aspettare che citofonano sperando che mettendosi uno sull'altro, l'ultimo arrivi a premere il pulsante? Pare che il ministro interessato abbia riferito alle associazioni nazionali degli agricoltori che sono i più inkazzati e a giusta ragione: "Raga' abbiate pazienza affronteremo il problema quando saremo arrivati ai tre milioni di capi!". Azz...e quando saremo arrivati ai tre milioni di cinghiali significherà che molti se li crescono in casa: come cani fedeli e ubbidienti. Magari, ogni sera, distesi sui divani a vedere la tv con noi. Allora, come la mettiamo? Qualche suggerimento per affrontare subito e in tempo, il problema?
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