|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« CON IL CRONOMETRO ALLA MANO... | CAMBIARE LA MANO PER APRIRE... » |
Ecco un bel decreto che dovremmo fare nostro. In Francia, è stato pubblicata la norma che impone alla ristorazione collettiva e commerciale, l'obbligo di indicare sul menù la provenienza della carne. Ovvero, dal maiale al montone, dal pollame al manzo, dagli agnelli a tutti gli ovini, dovrà essere indicato il paese di provenienza. In particolare si dovrà citare il paese dove è stato allevato l'animale, il paese dove è stato macellato e comunque per ogni tipo di carne fresca, refrigerata o congelata. Tutti i dati devono essere riportati minuziosamente sul menù del locale dove si intende mangiare. Il decreto entrerà in vigore il primo marzo p.v. dopo l'autorizzazione delle Comunità Europea. La nostra Coldiretti plaude all'iniziativa e si augura che il nostro paese si adegui in tal senso. E' certamente una modalità utile per chi come noi e la Francia, punti sulla qualità delle carni e sulle zone di pascolo e di macellazione. Specie noi in Italia che ci battiamo per la tracciabilità dei prodotti che invadono le nostre tavole, siamo a pretendere di conoscere i dati essenziali delle carni che mangiamo fuori casa. Un terzo della spesa alimentare degli italiani è destinata al cibo da consumare fuori casa, quindi su 60 miliardi spesi nel 2021, 20 miliardi sono per i nostri pranzi e le cene fuori. Conoscere e sapere cosa stiamo mangiando quando ordiniamo la carne in genere, mi sembra cosa buona e giusta. Pazienza se nello scorrere i menù, dovremo leggere un libro anziché alcune pagine dove gli elenchi dei secondi erano più snelli e veloci. Si fa presto a dire: "Io prendo una fiorentina...".
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|